Gli U2 a Roma e la sòla dei vent’anni

Trenta anni fa c’ero, allo stadio Flaminio, dalla mattina alle 9:00 del 27 maggio. C’ero per assistere all’evento dell’anno, il concerto degli U2. E’ l’evento on-line lanciato da E. Assante su Repubblica.it, l’operazione nostalgia dedicata a chi da tempo ha superato i 40 sul concerto di 30 anni fa, concerto che si ripeterà, bagarini on-line permettendo, a luglio di quest’anno allo Stadio Olimpico.

Che Roma che era quella del 1987! I democristiani forti del patto nazionale con Craxi erano tornati da 2 anni al potere in Campidoglio con Signorello da Catanzaro, ma lo Stadio Flaminio era fruibile per i grandi eventi rock.
C’era ancora Paese Sera, in piena linea politica filo-sovietica (non Putin ma Cernienko) ed il cronista di cronaca, non musicale, era Massimo Lugli, che oggi si occupa di cronaca nera su Repubblica, pubblicò un corsivo velenoso contro i radicali romani rei, a suo avviso, di aver scatenato una strumentale polemica sui troppi decibel che si alzavano dallo Stadio e che arrecavano disturbo alla signorìa dei Parioli.

Oggi sotto i Parioli c’è il bellissimo Auditorium e l’estate, tutte le sere, la Cavea allieta di concerti la collina ex cuore nero della città. Io c’ero, mi ero preso un giorno di ferie, e con i miei amici coatti della borgata Ottavia, carichi di ormoni e dei testi di Bono Vox di Joshua Tree, andammo prestissimo ai cancelli dello Stadio per sederci nelle prime file.
Oggi quegli amici non ci sono più, o almeno li ho persi di vista, da parecchio: Enrico è morto di SLA 2 anni fa e non ho avuto il coraggio di andare ai suoi funerali, Mizio si barcamena con lavoretti precari per sbarcare il lunario, Antonello l’ultima volta che l’ho visto per le elezioni del 2013 l’ho trovato più stronzo, e sbronzo, del solito e Massimiliano l’ho visto di sfuggita quest’estate a Via Cola di Rienzo, ma non sapevo cosa cazzo dirgli, ed io tiro fuori la mia puzza di borgata nelle sempre più rare battute sarcastiche.

Che tremenda sòla che sono i 20 anni, ti illudono di tutto, a vent’anni si è stupidi davvero, e questa perla non viene da Dublino ma da Modena. Non vorrei dare un dispiacere ad Assante, ed infrangere il dolce ricordo che alimenta il mito di tanti che quella sera erano al Flaminio, ma gli U2 il 27 di maggio di 30 anni fa fecero un concerto mediocre. Bono Vox era senza voce e non riusciva, bestemmiando, a raggiungere le note più alte, ma quello che dimentica Assante è che c’erano due gruppi, e che gruppi, prima degli iutù: Big Audio Dynamite e The Pretenders.

I B.A.D erano appena nati ed erano il gruppo di Mick Jones, da poco cacciato dai Clash, fecero un signor concerto e ci fecero ballare e divertire con la funkeggiante E=mc2,
ma Caro Assante, che cazzo di concerto fecero i Pretenders. La Chrissie Hynde emanava sesso da tutte le corde vocali, la line-up era quella del primo album – a breve sarebbero mancati per overdose bassista e chitarrista – e tirarono giù un rock d’arrembaggio per un’ora circa facendoci pogare come matti.
Poi, purtroppo, arrivarono gli U2 con Bono Vox senza voce, questo il ricordo che ho, io c’ero.