Via Tremiti

Quando si incontrano un quartiere di nome Delle Valli e uno chiamato Montesacro, la presenza di un dislivello si può supporre.

Che poi il primo, fatto di strade intitolate a valli italiane, sia edificato in pianura e risulti anch’esso una valle, è magari il frutto dell’arguzia di chi a suo tempo si occupò della toponomastica.

Due mondi, come spesso accade: quello di sotto vibrante di macchine e negozi, mentre sopra vige l’aria diradata di vie piccole e tranquille, palazzetti a cortina e villini d’epoca, su uno dei quali c’è scritto, in latino, che dove c’è Dio c’è pace

Provenendo da lì, e superata la piana metropolitana di piazza Conca d’Oro, viale Tirreno è cerniera prima di un’impennata orografica così netta che gli scalini si trovano anche all’ingresso dei condomini, e sono proprietà privata.

È pubblica invece, e lo dimostra, via Tremiti, traversa che consiste in una grande scalinata: tre rampe, due pianerottoli e quasi cento gradini che mettono in comunicazione valle e monte.

Due mondi, come spesso accade: quello di sotto vibrante di macchine e negozi, mentre sopra vige l’aria diradata di vie piccole e tranquille, palazzetti a cortina e villini d’epoca, su uno dei quali c’è scritto, in latino, che dove c’è Dio c’è pace.

Da sopra la via è indicata come senza uscita, e la ventina di metri che precedono la scalinata si concludono, oltre che nelle consuete sentinelle di pietra, in due protezioni di metallo a forma di A maiuscola particolarmente chiatta, che concorrono a separare da quell’altrimenti inatteso strapiombo
urbano.

Ma è da sotto che la scala sequestra lo sguardo con i cento colori che adornano in verticale le soglie di travertino dei gradini: ogni blocchetto di marmo una tinta, e qualche volta due.

Il risultato è magnetico, e su scalini già sontuosamente dipinti per lo scudetto del 2001 fa l’effetto di un nuovo spettacolo in cartellone, dicendo chiarissimo che una città è mutamento.

I pini di viale Tirreno, arrivati col tempo a eguagliare l’altezza delle rampe, ne offrono naturale conferma.

 

[Alessandro Mauro è l’autore di Se Roma fatta a scale (Exòrma, 2016) e Basilio – Racconti di gioventù assoluta (Augh!, 2019)]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.