Riconciliarsi con Roma

Roma regala luce, profondità, nitidezza. Roma regala le pieghe dei palazzi. Roma oggi regala le curve delle montagne screziate da nuvole in fuga che appaiono come la prima neve d’autunno. Mi fermo incuriosito, scendo dallo scooter, conosco bene la neve, troppo bene, ma non vorrei confondermi con la prima pioggia freddina che ieri sera ha bagnato Roma dopo un’estate interminabile. Conosco a memoria questo panorama del Gianicolo ma sono nuvole e non neve. Si diradano. Il Velino coi suoi quasi 2.500 metri appare come sempre imponente, solitario, altero fra gli altri monti.

Resto lì un po’, faccio bene, il cantante col suo armentario di amplificazione e tablet intona pezzi classici di cantautori. Alterna De Gregori, Battisti ad altri ma poi ecco Venditti col suo capolavoro “Notte prima degli esami” e allora mi incolla al Gianicolo per un ricordo “privato”.

Tutto è conciliante, il sole, l’aria, le note e il mezzogiorno che s’avvicina.

Due giovani spazzini aitanti, massimo 25 anni, col loro carrello puliscono alacremente le caditoie con un gancio che libera foglie e una ramazza che pulisce. Tutto non appare scontato, anche questa è luce per i miei occhi. Roma oggi ha deciso di sorprendermi.

 Il Gianicolo si popola di un turismo più sapiente, forse selettivo, forse arguto, meno caciarone, meno pantaloni corti, meno ciabattone, meno bottigliette in mano. Anche i turisti fanno la loro parte nello scegliersi i luoghi giusti all’ora giusta lasciando agli altri Piazza Venezia e il delirio d’auto.

Il cantante, arguto come loro, concentra ora le sue note su Roma e i ritornelli più classici. È il momento giusto per darci dentro con “Roma nun fa la stupida stasera.”

Una famiglia tedesca con cono in mano e 4 figli dai dagli 8 ai 12 anni sono attorno a Garibaldi. Da una parte il cono e l’altra la mano per arrampicarsi. Uno ce la fa, il più grande. Tira su fratelli e sorelle col cono in mano. Quello non si lascia mai…. Sono 4 ragazzini con genitori sui quarant’anni. Mi viene in mente il “welfare” ma non c’entra niente, è questione di armonia, felicità, ottimismo. Altra idea della vita.

 Il cantante si ferma, mancano 3 minuti a  mezzogiorno, le campane anticipano ma il cannone fa il suo dovere e spara al cielo la sua puntualità.

Il cantante riattacca coi “magnaccioni”.
Quei 100 turisti sciamano con qualche spicciolo nella mano.
Riconciliarsi.

[Le foto sono di Carlo Coronati]

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