C’è solo l’AS Roma / Derby pareggio, ma sempre Forza Magica!
Lazio-Roma: 0-0 Serie A 12 ª giornata, Roma 12 novembre 2023. Un punto importante nella corsa alla Champions League!
Ore 17:30. Serata fredda in un vialone di una città del settentrione.
Un corposo gruppo di donne e uomini, accomunati da una passione senza confini, attende impaziente l’apertura delle porte di un pub nel quale sarà trasmessa una partita del campionato di calcio. Non è una partita come tutte le altre. È in realtà il derby della capitale e le persone che attendono davanti al pub hanno il cuore giallorosso come le sciarpe che le proteggono dal freddo.
Il locale apre in anticipo proprio per trasmettere l’incontro. Il gruppo è eterogeneo, le persone vengono da luoghi differenti, ma nel giro di pochi minuti si crea una coesione che solo la passione per la squadra romanista riesce a creare. Le immagini in diretta partono mentre viene cantato l’inno degli avversari. Tra i tifosi nel pub risuonano motti di scherno, alcuni paragonano il rapace alle galline di cortile.
I primi minuti della squadra giallorossa, costantemente in pressione sull’avversario, incoraggiano le speranze degli avventori. Il tifo dei sostenitori riempie le stanze. Il clima s’infuoca dopo il colpo di testa di Lukaku per poi esplodere quando al 13’ Cristante conclude in rete dopo una ribattuta del portiere Provedel. Urla, abbracci, in alto i boccali di birra. Presto all’euforia si sostituisce la delusione. Purtroppo il gol è stato annullato per fuorigioco.
Col passare dei minuti, il grande entusiasmo iniziale continua a scemare sempre di più. La squadra giallorossa fatica a pressare la formazione avversaria fin dalla loro area. I padroni di casa lentamente ma costantemente prendono in mano le redini del gioco. Un momento di gelo arriva quando il centrocampista più tecnico della squadra contraria colpisce un palo con un tiro dalla distanza. Fortunatamente l’atmosfera nel pub rimane briosa. Le birre aiutano a mantenere alto il morale fino all’intervallo.
Nei commenti appassionati, oltre agli insulti contro gli avversari, rei di comportamenti
antisportivi, emergono critiche puntuali soprattutto su Paolo Dybala. Il campione argentino non ha mai mostrato la volontà di calciare verso la porta. Sembrano confermate le congetture di chi ritiene che il fuoriclasse abbia in realtà il terrore di calciare con forza per evitare altri infortuni. Tra i tifosi, alcuni si congratulano con il nostro portiere, autore di qualche buon intervento. Per rinsaldare l’armonia e la passione, spunta lo striscione del Roma Club e tutti i partecipanti sorridenti si lasciano fotografare dietro la preziosa stoffa.
All’inizio del secondo tempo, osservando le proteste del nostro mister contro il capitano avversario, si levavano i cori a favore dei colori giallorossi. Un’azione di potenza di Lukaku, minacciosa per la retroguardia avversaria, esalta i tifosi. La Roma prende campo, Bove si propone spesso in area ma manca l’acuto finale. Il
pub sprigiona calore e speranza ma le aspettative sono frustrate dalla poca incisività davanti al portiere rivale. Finisce la partita, si riacquista la calma. Il pareggio è comunque benvenuto, anche in considerazione del fatto che si mantiene il vantaggio con i padroni di casa e si acquisisce un punto su molte altre squadre. Il gruppo romanista prende commiato con abbracci e saluti finali. “Forza la magica!” grida un tifoso uscendo dal locale ad un altro sostenitore con la sciarpa. “Oggi poco magica” ribatte l’altro. “Sempre Magica!” sentenzia il primo.
Forza Magica Roma!
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Roma-Lecce: 2-1 Serie A 11ª giornata, Roma 5 novembre 2023. Vittoria in extremis per i giallorossi. Vanno in rete Azmoun e il solito Lukaku (dopo rigore sbagliato).
Nella conferenza stampa del sabato, che ha preceduto l’incontro tra i giallorossi capitolini e quelli pugliesi, José Mourinho ha issato la bandiera antiLegaCalcio lanciando una bordata verso l’amministratore delegato della Lega di Serie A Luigi De Siervo. Oltre ad affermare che il suddetto amministratore è arrivato col paracadute in quel ruolo senza conoscere il mondo che gli hanno dato da gestire, ha anche sollecitato la società in cui lavora a nominare urgentemente un personaggio che rimarchi nelle sedi appropriate la disparità di trattamento che la squadra subisce rispetto alle altre compagini impegnate in Europa. Desiderio legittimo quello del mister portoghese: se Thiago Pinto e la CEO Lina Souloukou non posseggono la capacità di svolgere questo compito, il presidente di San Diego dovrebbe trovare con celerità un azzimato e loquace dirigente all’altezza del ruolo. Il caso di Inter – Roma è stato emblematico: mentre le altre squadre impegnate il giovedì nelle coppe hanno disputato la gara di campionato il lunedì, la Roma ha affrontato la squadra nerazzurra domenica a meno di 72 ore dall’ultimo incontro.
Mourinho, oltre ad aver evidenziato un’opprimente verità, ha anche disposto in maniera saggia la propria squadra. In considerazione delle assenze e degli infortuni ha schierato a centrocampo Cristante e Bove mentre il rientrante Dybala era affiancato da Aouar nel ruolo di suggeritore dietro al super centravanti Romelu Lukaku in una sorta di 3421. Inoltre, la Roma ha subito pressato l’avversario e il modulo adottato, con una punta e due giocatori a supporto, ha facilitato questo compito. Risultato è stato un primo tempo in cui sono fioccate le occasioni per la squadra capitolina. Da sottolineare la capacità di palleggio di Llorente al centro della difesa che ha consentito di ripartire dalla propria area con meno difficoltà rispetto a partite precedenti.
Dopo solo un minuto e 16 secondi la Roma, il vigoroso difensore leccese Federico Baschirotto ha toccato con la mano il pallone in area, gesto che portava alla concessione del rigore, dopo un consulto al Var, da parte dell’arbitro Colombo. Paulo Dybala non ancora al meglio e memore anche del fatto di essersi infortunato calciando un rigore proprio contro i leccesi, non ha reclamato la sfera. Invece BigRom ha stretto il pallone con il braccio e si è portato sul dischetto. Fino a quel momento il belga non aveva mai sbagliato un rigore in serie A. Sarà stata per la legge dei grandi numeri, questa volta Romelu ha fallito la realizzazione. L’incontro era appena iniziato e i tifosi romanisti non hanno tanto inveito contro la mala sorte. In effetti, i giallorossi capitolini hanno proseguito per tutto il primo tempo a minacciare la porta avversaria. Al 17esimo Dybala entrava in area sulla destra e con una serpentina seminava il panico tra i difensori salentini. Al momento del tiro si è però ritrovato la sfera sul destro e ha provato il gol con una rabona. Il Pallone ha sorvolato la traversa; se fosse stato gol sarebbe stato il gol dell’anno. El Shaarawy ha tentato la conclusione al 23esimo ma è stata deviata in angolo da un difensore. Un minuto dopo, Aouar tirava di precisione all’angolo lontano ma Falcone, ancora una volta, negava la gioia del gol con un intervento prodigioso. Al 30esimo nuovo tentativo di Dybala. Si liberava del diretto avversario con un pallonetto e tirava al volo in semi girata: palla di poco fuori per quella che sarebbe stata una realizzazione grandiosa.
Difficile per chiunque preconizzare un secondo tempo della Roma deludente e con tante difficoltà come poi è avvenuto. Il Lecce ha iniziato a ripartire veloce in contropiede creando apprensione nella retroguardia. Su un lancio lungo per il velocissimo laterale zambiano del Lecce Lameck Banda, Mancini non chiudeva efficacemente sull’avversario (in questi casi occorre spendere anche il cartellino giallo). Lo zambiano, nettamente più veloce del difensore romanista, entrava in area e dopo una carambola la sfera arrivava all’altro laterale Almqvist che facilmente depositava in rete. Addirittura il Lecce ha poi sprecato una ghiotta occasione con Strefezza di raddoppiare il vantaggio.
La mossa di Mou per risollevare le sorti dell’incontro è stata quella di inserire tutti gli attaccanti per un assalto finale all’arma bianca. Normalmente questa mossa non produce frutti ma solo caos. Stavolta invece l’effetto è stato differente. Dopo un ennesimo tentativo di Dybala di poco fuori, al 91esimo proprio il nuovo entrato Azmoun ha incornato la sfera su un cross di Zalewski con una potenza strabiliante, riuscendo finalmente a superare il bravissimo Falcone (se fossi Thiago Pinto proverei a portarlo alla Roma il prossimo anno).
Restavano pochissimi minuti al termine. La linea di demarcazione tra ottimo giocatore e campione può sembrare labile ma non lo è. Romelu Lukaku, oltre al penalty, ha sbagliato quasi tutte le giocate durante la partita. È sembrato impotente contro le difesa pugliese. Ma al 93esimo, il campione è riemerso. Su suggerimento dell’incontenibile Dybala, Lukaku si è fatto largo con la sua potenza tra le maglie salentine e col sinistro, quasi scivolando, ha superato l’estremo difensore del Lecce. Gioia immensa sugli spalti e soprattutto per l’attaccante belga.
Vittoria vitale per la classifica romanista e in vista delle prossime partite.
Forza Magica Roma!
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Roma-Slavia: 2-0 Europa League 3ª giornata, Roma 27 ottobre 2023. Non c’è stata partita con i cechi dello Slavia Praga. Con questa vittoria la Roma è prima nel suo girone. Grande goal di Bove e ancora una volta segna Lukaku.
In una calda serata di ottobre, la squadra capitolina ha sfidato i cechi dello Slavia Praga, compagine in vetta nella classifica nel girone G di Europa League. La squadra praghese fu, nel 1996, protagonista di una eliminazione dei giallorossi, con un gol nei supplementari, che ancora brucia i sostenitori giallorossi. I tifosi dello Slavia, giunti in massa nella capitale, sognavano in una riedizione di quella partita. Le premesse per far bene erano alimentate anche dalle notizie non certo incoraggianti che arrivavano dall’infermeria giallorossa: oltre ai lungodegenti Abraham e Kumbulla, non hanno recuperato la forma Dybala, Pellegrini e Smalling. Nella lista ci sarebbe anche Renato Sanches ma stupisce chi si stupisce della fragilità del portoghese.
Mourinho, che ha osservato la partita dalla tribuna per via di una delle sue tante squalifiche, ha proposto El Shaarawy come seconda punta a fianco dell’inossidabile Romelu Lukaku. In realtà, la formazione giallorossa si è disposta in campo con più equilibrio, con un centrocampo formato da quattro giocatori. Nel centro di centrocampo giostravano Cristante e Bove, preferito a Paredes, mentre ai lati Aouar e appunto il faraone operavano sia in interdizione sia in affiancamento dell’attaccante belga.
L’inno della Roma cantato da tutto lo Stadio ha rappresentato un segnale convenuto per la squadra giallorossa. Pronti via e la Roma si è riversata nella metà campo dello Slavia. El Shaarawy in pressing ha soffiato la sfera all’avversario ceco e lanciato Bove. Il numero 52 si avvicinava in area e pennellava una traiettoria velenosa su cui il portiere dello Slavia non poteva fare nulla. Quarantacinque secondi e la Roma era già in vantaggio. Al quindicesimo ancora il faraone superava con un abile tocco il suo avversario diretto premiando l’inserimento di Lukaku. Il belga entrava in area e lasciava partire un tiro potentissimo che si insaccava sotto la traversa. Due a zero in pochissimo tempo e avversario annichilito.
Nelle partite di coppa, i giallorossi mettono sempre la giusta adrenalina e la partenza dell’incontro di ieri ne è la riprova. Dopo i due gol, l’avversario si è disunito e non ha mai impensierito la retroguardia romanista se non con qualche tiro velleitario da fuori.
Nel secondo tempo sempre il grande Romelu, su suggerimento di Celik, ha condotto la minaccia alla retroguardia dello Slavia con un tiro di poco a lato e subito dopo, un sempre convincente Cristante, davanti al portiere ha tentato un pallonetto tanto delizioso quanto difficile che è stato neutralizzato dal portiere. Sempre Celik, qualche minuto dopo, serviva El Shaarawy vicino l’area e il tiro pregevole del romanista si infrangeva sulla traversa. L’unico squillo di tromba dei cechi avveniva al sessantatreesimo quando N’Dicka, fino a quel momento irreprensibile, commetteva una ingenuità a centrocampo consentendo la ripartenza degli avversari. L’attaccante slovacco Schranz dello Slavia si è presentato in area da solo ma ha calciato talmente male che la sfera forse è stata rinvenuta a Praga.
In definitiva, il giusto carattere ed uno schieramento equilibrato ha generato una prestazione giallorossa all’altezza della situazione che permette di guardare con fiducia alla qualificazione al turno successivo di Coppa.
Un’ultima annotazione. Il cassiere ieri è stato felice di contare il numero dei presenti: tanti tifosi romanisti (ennesimo tutto esaurito) con l’aggiunta di un folto gruppo arrivato dalla Cechia. Peraltro, questi tifosi dell’est non hanno mostrato comportamenti molto civili e diplomatici mettendo a dura prova il lavoro delle forze dell’ordine in città e degli steward dentro il catino. Non sarebbe il caso di limitare, al minimo consentito, il numero dei biglietti venduti ai tifosi ospiti anche se l’incasso sarebbe un po’ ridotto?
Daje Roma!
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Cagliari-Roma: 4-1 Serie A 8ª giornata, Cagliari 8 ottobre 2023. Terzo successo consecutivo della Roma. Doppietta di Lukako. Segna ancor Belotti e Aouar. Dybala esce colpito al ginocchio. Possibile rientro con l’Inter.
La Roma ha calato un altro poker dopo quello di Coppa contro gli svizzeri del Servette. Terza vittoria consecutiva, considerando anche il 2-0 rifilato al Frosinone. L’avversario sardo, guidato dal tanto amato ex giallorosso Claudio Ranieri, si è rivelato meno ostico del previsto.
Come nella partita contro i rossocrociati, la Roma non è partita benissimo e al nono minuto Petagna, su un cross dalla sinistra, ha colpito di testa chiamando Rui Patricio a un difficile intervento a terra. Poi, col passare dei minuti, la squadra capitolina ha trovato il bandolo nella matassa contrastando efficacemente gli affondi rossoblù. Si è distinto Bove per l’intensità che vi ha profuso, riuscendo spessissimo a interrompere le trame avversarie e a far ripartire l’azione giallorossa. Come ormai assodato, le ripartenze della Roma, con una coppia di attaccanti come Lukaku e Dybala, sono incantevoli e difficilmente disinnescabili dagli avversari. Da un contrasto vinto da Bove, la Roma ha avuto la prima occasione per passare in vantaggio ma Dybala ha concluso debolmente. Alla seconda occasione i giallorossi sono passati in vantaggio. Da un’azione ancora propiziata dalla tempra del numero 52 giallorosso, un convincente Spinazzola serviva un assist all’interno dell’area per Houssem Aouar che, in mezza girata di sinistro, batteva il portiere del Cagliari Scuffet. Pochi minuti dopo, un contropiede avviato da Dybala e proseguito da Karsdorp sulla fascia, si concludeva con la realizzazione di Lukaku che insaccava addirittura di petto deviando in rete il cross dell’olandese. Purtroppo, al 38esimo, un intervento molto duro di Prati nemmeno sanzionato col giallo, ha provocato una distorsione al ginocchio per Dybala che è stato sostituito dal gallo Belotti. Il fantasista argentino ha comunque lasciato il campo solo con una leggera zoppia non alimentando scenari catastrofistici. In effetti, i risultati della risonanza a cui è stato sottoposto, non presentano danni significativi e si può realisticamente immaginare un suo impiego contro la corazzata interista nella partita del 29 ottobre.
L’inizio della ripresa è stato esaltante. Al 50esimo, Belotti, su lancio lungo di Paredes, si incuneava nella retroguardia avversaria, con una sterzata si liberava del difensore cagliaritano e lasciava partire un destro teso rasoterra che superava Scuffet. Al 58esimo, da un’azione del ringalluzzito numero 11 giallorosso, Paredes offriva un altro assist, stavolta a Lukaku, che entrava in area e di precisione portava a quattro le reti giallorosse. Finale nervoso del Cagliari che ha trovato il gol della bandiera con Nandez che ha trasformato un rigore generosamente assegnato dall’arbitro Sozza.
Oltre alla certezza di poter schierare un attacco di livello internazionale con Lukaku e Dybala (sperando che la fragilità dell’argentino non sia così opprimente in questa stagione), il tifoso giallorosso può ritrovare l’entusiasmo osservando la prova del centrocampo romanista.
Paredes sta continuando la crescita di forma fisica confezionando diversi assist a partita. Aouar, che sarà impiegato spessissimo vista anche l’assenza per infortunio di Pellegrini, ha risposto alle critiche ingiuste del tecnico dimostrando anche capacità realizzative imprescindibili. Infine, Edoardo Bove, dallo spirito combattivo riconosciuto da tutti, che si integra alla perfezione con gli altri. Un trio di centrocampo ben assortito e di personalità.
La manovra, come si scriveva in precedenza, è beneficiata anche dall’arretramento in difesa di Cristante il quale, concedendo qualche sbavatura in fase difensiva, ha capacità per dialogare con i centrocampisti in maniera efficace. Da sottolineare anche la prova di Evan N’Dicka, frettolosamente apostrofato come un ‘scarsone’, che si sta attestando come un difensore roccioso ma anche dotato di buona tecnica. Infine, Belotti ha finalmente ritrovato la via del gol e la sua generosità lo mette al servizio della squadra, e di Lukaku, creando un’altra coppia d’attacco potenzialmente sfavillante.
La prova del 9 che la Roma abbia imboccato la strada nella giusta direzione sarà costituita ovviamente dagli scontri con formazioni di maggior livello. Sia il Cagliari che il Servette si sono rivelati avversari abbordabili ma si è potuto comunque individuare dei segnali di crescita in queste ultime partite.
Forza magica Roma!
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Roma-Servette: 4-0 Europa League 2ª giornata, Roma 5 ottobre 2023. Dopo un primo tempo brutto i giallorossi affondano gli svizzeri nel secondo. La squadra, ancora in cerca di stessa, segna altri punti in Europa League.
La Roma è scesa in campo per la seconda giornata in Europa League affrontando gli svizzeri del Servette, squadra attualmente nelle retrovie del proprio campionato. L’incontro si è rivelato un buon allenamento, soprattutto dopo il secondo gol della Roma, realizzato da Belotti nei secondi iniziali della ripresa. Il tecnico di Setubal, che dirigeva la squadra dalla tribuna vista la sua squalifica, ha avuto modo di operare dei cambi nel secondo tempo, con l’intento di far rifiatare molti giocatori. In questa ottica, sono scesi in campo dei giovanissimi come Pagano e come il classe 2004 D’ Alessio, all’esordio assoluto in prima squadra. A distanza ravvicinatissima (meno di 72 ore) si profila l’insidiosa trasferta cagliaritana ed è corretto preservare energie preziose. Purtroppo, oltre a non avere notizie confortanti dall’infermeria, preoccupa l’uscita, dopo solo dodici minuti, del capitano Pellegrini capace, peraltro, di realizzare un gol di pregevole fattura. Una fragilità, quella del numero sette, che sta divenendo allarmante. Inossidabile, all’opposto, Romelu Lukaku, che ricordiamo ha svolto la preparazione con la primavera del Chelsea: anche contro gli svizzeri il belga ha timbrato il cartellino. Quinto gol in sei partite con la Roma. Un vero bomber!
L’approccio dei giallorossi non era stato dei miglior e una disattenzione, dopo pochi secondi, di Mancini e Cristante si stava rivelando fatale, concedendo all’attaccante Bedia di colpire da buona posizione. Fortunatamente la palla usciva di poco a lato. Il Servette si faceva vivo dalle parti di Svilar anche all’undicesimo ma poi la Roma ha iniziato a prendere le redini del gioco e gli svizzeri si sono dimostrati l’avversario abbordabile che si prevedeva.
Talvolta da una situazione emergenziale, come quella della difesa della Roma, fiorisce un mutamento prezioso. Aver arretrato Cristante sulla linea di difesa, ha creato una linea di passaggio tra il giocatore e Paredes che consente un inizio di azione molto più veloce e fruttuoso. Nella prima parte della prima frazione, l’intesa tra Belotti e Lukaku era incerta. Con il passare dei minuti invece ha preso forma e il gallo Belotti ha dimostrato buona ispirazione realizzando due segnature. Il duo composta dal belga e dall’attaccante di Calcinate può rappresentare una valida alternativa alla coppia titolarissima composta da BigRom e Dybala.
Da segnalare la prova convincente di Celik sulla fascia e la personalità di Svilar in porta: è eresia ipotizzare il portiere belga-serbo tra i pali anche in campionato? Sono sembrate eccessive da chi scrive le critiche rivolte da Mou ad Aouar quando dice “non saremo noi a andare nella sua direzione è lui che deve andare nella nostra”. Il franco algerino, nel primo tempo in cui ha giocato, ha esibito una perfetta padronanza della sfera riuscendo spesso a liberarsi con disinvoltura dalla asfissiante marcatura dei rossocrociati. Quest’ultimi hanno ricevuto solo tre cartellini gialli, graziati da un arbitro, il croato Igor Pajac, tutt’altro che dal cartellino facile come era stato presentato alla vigilia.
Si prospetta, nelle prossime settimane, la doppia sfida con lo Slavia Praga, vittorioso sullo Sheriff, per la conquista del primo posto del girone. Sarà un avversario di tutto rispetto.
Daje Roma!
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Genoa-Roma: 4-1 Serie A 6ª giornata, Genova 28 settembre 2023. Il Genoa dilaga contro la Roma! Un campionato da incubo per i giallorossi!
Un campionato da incubo per i giallorossi. Racimolati cinque punti in sei partite. Incassati quattro gol dalla ‘’corazzata” Genoa che al trentesimo del primo aveva pure perso per infortunio i due suoi centrocampisti migliori: Badelj, serbo di 34 anni, e un certo Kevin Strootman, ex giallorosso, che aveva mostrato come si gioca a pallone finché era stato in campo.
Le responsabilità di un inizio così disastroso sono da dividere tra le tre componenti principali di ogni squadra: giocatori, dirigenza e allenatore. Ma in questo caso, le quote di colpevolezza non possono essere divise in parti uguali, con quella del tecnico che è la più consistente.
Sicuramente i giocatori, contro la squadra genovese, si sono impegnati nel cercare il primato personale dell’incapacità interpretativa del singolo ruolo. Un’antologia di passaggi sbagliati, contrasti inefficaci, dimenticanze dell’avversario, tiri imprecisi. Tra tutti, sottolineerei le prove dei due capitani, Pellegrini e Mancini: il primo è risultato impalpabile, il secondo dannoso. Salverei solo Romelu Lukaku, che oltre a segnare, purtroppo in un fuorigioco millimetrico, nel secondo tempo ha dato dimostrazione di cosa significa essere un campione. Al 57esimo, dopo aver perso palla contro un avversario, ha rincorso il genoano ripiegando fino alla propria area bloccando, alla fine, l’azione rossoblù. Ha predicato nel deserto.
Certamente il mercato condotto da Thiago Pinto è stato costellato da errori madornali. Ha investito sulla scommessa, persa, del centrocampista portoghese Sanches e non ha tentato alcuna ricerca di un nuovo portiere, per sostituire l’ormai impresentabile, però portoghese, Rui Patricio, su cui il mister stresso ha sentenziato con la frase “ogni tiro è un gol”. Il Portogallo ha prodotto campioni straordinari ma ci sono giocatori logori e consunti su cui non si doveva investire o continuare a confidare.
Detto questo, la squadra non solo non gioca bene, ma non esprime proprio un gioco. Come già evidenziato, i giocatori in possesso della sfera non sanno cosa fare, viene proposto un giro-palla lento e prevedibile, spesso realizzato dai difensori che non hanno qualità. Si continua a giocare “a tre” in difesa peraltro con motivazioni fumose, dove l’assenza qualitativa e quantitativa di Smalling e Kumbulla dovrebbe condurre a altre soluzioni. La fase difensiva non esiste, ormai si assiste alla modalità colabrodo. La squadra è lenta e allungata. Il Genoa ha abbacinato per il suo essere compatto e muoversi all’unisono. Al contrario i giallorossi vanno in ordine sparso.
La Roma non ha la vis pugnandi solitamente caratterizzante le squadre di Mou. Il secondo gol del Genoa, dove l’attaccante islandese Gudmundsson è sembrato un incrocio tra Pelé e Maradona schivando il pressing sconclusionato di quattro romanisti, è stata la dimostranza plastica di tutti i limiti della Roma ancorché individuali. Eviterei di parlare dei cambi proposti da Mou durante la partita; poche idee e confuse!
Per recuperare uno svantaggio non serve, ma anzi è controproducente, inserire attaccanti su attaccanti. Si crea ancor più confusione e si squilibra enormemente la squadra. Hanno destato sconcerto due affermazioni del tecnico nel post gara. Una frase, ormai un mantra del tecnico di Setubal, ha riguardato la mancanza di Ibanez volta a giustificare i problemi difensivi. Vorrei ricordare gli errori del brasiliano nei derby e contro l’Inter dello scorso anno che portarono a tre sconfitte. L’altra affermazione consisteva nel ricordo delle due finali raggiunte in Europa. Premesso che tutti sono grati dei risultati raggiunti e che le squadre europee giocano in maniera meno accorta di quelle italiane, non si può sviare ed eludere le domande sul perché di questo sprofondo giallorosso ricordando le sfavillanti vittorie passate.
Non c’è mai un cenno di autocritica.
L’allenatore vive di sé, la squadra è un piccolo “loro” all’ombra di un immenso “io”.
Forza magica Roma!
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Torino-Roma: 1-1 Serie A 5ª giornata, Torino 24 settembre 2023. La Roma pareggia con i granata, dopo il vantaggio siglato da Lukaku. I giallorossi migliorano in campionato ma ancora non soddisfano.
Dopo solo tre giorni dalla partita nella lontana Transnistria, la Roma è ritornata in trasferta, ospite stavolta del Torino. A disposizione di Mourinho tutti i giocatori tranne Smalling e Sanches, oltre ai lungodegenti Abraham e Kumbulla.
Per Renato Sanches si prospetta uno stop di qualche settimana: è il secondo in quattro partite. Il portoghese era preceduto dalla nomea di giocatore fragile. Il nostro Thiago Pinto, in una intervista, ha affermato che Sanches era una sua ossessione, una sua ricerca, una sua scelta precisa di cui lui è l’unico responsabile. Temo che il direttore sportivo portoghese non sia stato lungimirante.
L’altro infortunio, quello del centrale inglese, faceva sorgere spontanea la domanda: chi avrebbe potuto contrastare efficacemente Duvan Zapata, l’attaccante del Torino, al posto di Smalling? La risposta è arrivata dal campo: nessuno. Durante tutta la partita, l’ex atalantino ha sempre superato l’avversario di turno (Llorente o talvolta Ndicka) nei colpi di testa. Peraltro, il colombiano ha profuso massimo impegno nella ricerca del gol contro una squadra che, vanamente, lo aveva insistentemente cercato nel mercato estivo.
Mourinho ha sorpreso all’inizio schierando la squadra con tre attaccanti: oltre alla coppia d’oro Lukaku Dybala, è sceso in campo, sulla fascia sinistra, El Shaarawy. L’innesto del faraone ha sicuramente elevato l’efficacia della fase di attacco giallorossa ma ha tolto filtro a centrocampo. In fase difensiva, la squadra giallorossa ha subito troppo il gioco del Torino che riusciva costantemente a confezionare cross per la testa di Zapata.
Dopo solo quattro minuti, Zapata si è presentato con un colpo di testa in area su cui Rui Patricio ha smanacciato per evitare la segnatura. All’ottavo, Lukaku scambiava con Dybala che lanciava lungo proprio per il belga: tiro in corsa e palla che lambiva il palo! Occorre sempre sottolineare che la Roma ha una coppia di attacco tra le più forti della serie A. Compito del mister è di confezionare una squadra capace di innescare questo splendido duo di attacco senza subire così tanti gol. Nel primo tempo, il numero 21 giallorosso è riuscito innumerevoli volte a liberarsi della pressione avversaria. Per la cronaca, al 17esimo, il campione argentino è riuscito a liberarsi di due avversari con due colpi di tacco e servire in profondità Cristante che falliva davanti alla porta. Al 21esimo, sempre il numero 4 mandava alto sugli sviluppi dell’ennesima giocata di Dybala.
Nel secondo tempo, Lukaku ha dimostrato ancor più spirito combattivo riuscendo spesso a liberarsi dell’asfissiante marcatura dell’ottimo difensore granata Buongiorno. Più di una volta il belga è riuscito a involarsi sulla fascia e crossare al centro ma la sue giocate non venivano premiate dai compagni. Al 57esimo, cross preciso effettuato da Paredes per l’inserimento di Cristante. Il numero 4 sfiorava la sfera che però toccava il palo e usciva. Si faceva vivo il Torino in area giallorossa, soprattutto con le accelerazione di Demba Seck, creando apprensione tra i tifosi romanisti. Ma al 67esimo, Lukaku portava in vantaggio la Roma. Dybala toccava in area per Kristensen il quale allungava la sfera al belga. Lukaku si scrollava di dosso Buongiorno e trafiggeva il portiere granata con il suo sinistro. Terzo gol in tre partite per il campione di Anversa.
Mourinho, subito dopo la realizzazione, ha scelto di cambiare El Shaarawy con Zalewski. Mossa che si è rivelata improduttiva. Il giocatore di Tivoli non ha l’incapacità di ricoprire quel ruolo ed inoltre non ha supportato il centrocampo giallorosso permettendo al Torino di riversarsi riversato in attacco. Zalewski, purtroppo, non dimostra più quella spigliatezza e quel dinamismo che lo hanno caratterizzato nelle prime uscite. In quel frangente, sarebbe servito maggiormente mandare in campo un giocatore dinamico e grintoso come Bove. Il tecnico di Setubal ha operato anche un altro cambio nel finale impiegando Belotti per Spinazzola. Chi scrive, ritiene che l’ex granata dovesse subentrare prima, al posto di un esausto Dybala. Tra l’altro si hanno a disposizione cinque cambi e non si comprende perché si siano operati solo due cambi di cui uno quasi allo scadere.
Per la cronaca, all’84esimo Zapata ha siglato il gol del pareggio con un colpo di testa, su un cross per una punizione dalla tre quarti, anticipando Ndicka e tutta la difesa romanista. Nel finale la Roma ha attaccato in maniera sterile rendendosi pericolosa solo con Belotti, anticipato in extremis per due volte dal portiere.
In cinque partite di campionato, a parte una vittoria smisurata con l’ultima in classifica, si registrano due pareggi e due sconfitte. Una serie avvilente anche in considerazione della qualità e della quantità di giocatori a disposizione del tecnico. Quello che lascia più sorpresi è la permeabilità difensiva, solitamente assente nelle squadre di Mourinho. La prossima partita sarà contro il Genoa in Liguria. Eviterei altra indulgenza. Se non arriverà una vittoria, occorrerà prendere atto della crisi e pretendere da parte di tutti i componenti (giocatori allenatore dirigenza) una seria autocritica.
P.S. Molti tifosi romanisti, nonostante il blocco della trasferta per i sostenitori del Lazio, erano presenti sugli spalti: la Roma ha fatto proseliti in tutta Italia! Grandi!
Forza Roma!
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Sheriff-Roma: 1-2 Serie A 4ª giornata, Tiraspol 21 settembre 2023. Esordio vincente in Europa League. Lukaku regala i 3 punti alla Roma!
La Roma ha iniziato un trittico di insidiose partite in trasferta con la prima di Europa League in quel di Tiraspol, città della Moldova capoluogo della fantomatica regione indipendente di Transnistria. Senza Smalling e Pellegrini tenuti ancora a riposo, la formazione scelta da Mourinho presentava un centrocampo sulla carta di spessore con Cristante, Aouar e Sanches e in attacco Lukaku e El Shaarawy. Novità in difesa con in porta Svilar, al posto del caotico Rui Patricio e Karsdorp, non più traditore ma leale alla causa, sulla fascia destra. Le prestazioni del portiere e del terzino suscitavano molta curiosità anche in considerazione di possibili impieghi futuri.
Nel primo tempo la Roma non ha messo la giusta adrenalina. Il centrocampo è mancato sia in fase propositiva che quella di contenimento. Aouar deve recuperare il ritmo gara dopo l’infortunio e Renato Sanches addirittura ha alzato bandiera bianca dopo soli 26 minuti per l’ennesimo infortunio muscolare. L’azione offensiva giallorossa, che nasceva dai piedi di Llorente con l’aiuto di Mancini e Ndicka, non è mai stata fluida e veloce.
Deve essere stato ben catechizzato invece Karsdorp. L’olandese, finora, si era distinto per il logorio mentale che provocava al tifoso giallorosso a seguito della sua ripetuta e inconcludente giocata: stop della sfera e immediato passaggio all’indietro. Invece, in questo incontro, ha sorprendentemente tentato di saltare l’avversario di turno e, incredibilmente, è riuscito a portare spesso a segno il suo proposito! Per la cronaca, nella prima frazione, da tre incursioni del numero due, si sono create altrettante occasioni fallite però per imprecisione da El Shaarawy e Cristante.
Lo Sheriff ha lasciato l’iniziativa alla Roma. I giallorossi non hanno dovuto fronteggiare pericolose iniziative avversarie ma sono stati fortunati al 34 esimo quando Ngom Mbekeli ha colpito il palo. Nel finale di tempo, la Roma si è riversata in attacco quasi per inerzia. Da segnalare una incursione di Llorente, steso con cattiveria prima di entrare in area, su cui l’arbitro lettone Treimanis ha sorvolato. Poco dopo, da punizione di Paredes, altro momento fortunato per la Roma che passa in vantaggio su doppio tocco errato di Talal e Kiki. Si è andati negli spogliatoi col minimo vantaggio ma anche con il minimo sforzo.
Il secondo tempo si è aperto con un’altra occasione per El Shaarawy anticipato di un soffio. Ma lo Sheriff è rientrato in campo con maggiore grinta, e sugli sviluppi di una mischia in area, ha trovato il pareggio con il difensore Tovar in mezza girata. Si arrivava al 60 esimo e Mourinho, dalla tribuna in quanto squalificato, ordinava tre cambi: al posto di Zalewski, Aouar e El Shaarawy, sono subentrati in campo rispettivamente Spinazzola, Bove e Dybala. La musica è cambiata immediatamente. Bove ha fornito tanto dinamismo a centrocampo e Dybala ha creato occasioni a ripetizione sfruttando la sua classe immensa. Da un’incursione di Bove al 64esimo, si è creata un’azione combinata alla perfezione tra Dybala, Lukaku e Cristante che di tacco ha fatto pervenire la sfera al nostro bomber. Il numero 90, anche se pressato da tre avversari, ha colpito con precisione realizzando il gol della vittoria. Come già preconizzato su queste ‘frequenze’, il tandem argentino-belga, se supportato dalla condizione atletica, può portarci in alto. Al 67esimo, ripiegamento portentoso di Karsdorp che ha disinnescato una potenziale minaccia avversaria. Rivedremo l’olandese spesso titolare? Nel finale Belotti, entrato al posto di Lukaku, ha sfiorato il gol incrociando di destro. Nel recupero, si è invece distinto Paredes che, con calma olimpica, evitava il pressing avversario, sfruttando le sue indubbie doti tecniche.
Dopo un primo tempo soporifero, la Roma ha ingranato la marcia superiore e ha incamerato una vittoria preziosa per la conquista del girone. Ora ci aspettano altre due trasferte insidiose, a Torina e a Genova, che scioglieranno i dubbi sulle ambizioni e le capacità della compagine giallorossa.
P.S. Negli ultimi minuti della partita, si sono uditi cori romanisti: sempre presenti…
Daje Roma!
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Roma-Empoli: 7-0 Serie A, 4ª giornata, Roma 17 settembre 2023. I giallorossi dilagano contro l’ultima in classifica. Finalmente una vittoria in campionato! Giovedì affrontano lo Sherif (Moldavia) per l’Europa League
Dopo 16 giorni per la pausa dovuta agli impegni delle nazionali, la Roma è tornata a giocare in campionato affrontando l’Empoli. La vigilia è stata caratterizzata da molti dibattiti. Il primo verteva sull’efficacia della preparazione e sull’impatto della stessa sulle prestazioni ed anche sui tanti infortuni muscolari che stanno imperversando tra i giocatori romanisti. Di qualcuno si dirà, vedi Sanches, che la fragilità è una malinconica caratteristica ma di altri, esempio Mancini tornato anzitempo dal ritiro azzurro, che l’integrità era una solida caratteristica. Lukaku aveva esibito una buona forma, sia nei venti minuti giocati con la Roma sia nella nazionale belga. Il fatto che si è preparato in estate con le giovanili del Chelsea confuta la tesi di una preparazione giallorossa non riuscita. Nella intervista pre-gara, Mourinho, aveva lasciato intendere l’esclusione dalla lista dei convocati di Smalling e Pellegrini per guai muscolari (Poi si è aggiunto Aouar). Aveva inoltre affermato che, nel momento in cui tutti i giocatori risultano in forma, la squadra possiede grande qualità. Ottimo che il mister abbia questa valutazione ma in questo modo si rialimenta l’interrogativo sulla preparazione.
Il secondo dibattito è quello che si è prodotto dopo le dichiarazioni di due ex giallorossi. Radja Nainggolan ha dichiarato che si è offerto alla Roma con un frugale contratto a gettone. Sembra però che non abbia convinto la direzione sportiva giallorossa: forse l’età non depone a suo favore. Invece il grande capitano Francesco Totti ha lasciato intendere, in una intervista, la possibilità di un suo ritorno nei quadri dirigenziali: sarebbe augurabile non fosse altro per la capacità del numero 10 di calamitare l’opinione pubblica con le sue dichiarazioni.
Infine ha destato timori l’articolo che affermava l’esistenza di una fantomatica lettera inviata dal policlinico Umberto I al comune di Roma rivendicando i terreni, pensati per la costruzione dello Stadio, nell’ottica di edificare una nuova sede dell’ospedale. Immediate le smentite, sia da parte dell’assessore all’urbanistica Veloccia, sia da parte dell’ospedale stesso. Cresce la sensazione che la costruzione dello stadio non sia graditissima a qualcuno …
In questo “bel clima sereno”, ci si è avvicinati alla partita contro una squadra che aveva collezionato 3 sconfitte in altrettante gare, non realizzando alcuna rete e subendone cinque. Con queste premesse, l’unica aspettativa dei giallorossi era una pingue vittoria. E così è stato. La partita è durata otto minuti, necessari per mettere in cascina due gol. Da quel momento, la superiorità tecnica giallorossa ha avuto la meglio su un Empoli sfiduciato. Le prime due segnature, un rigore realizzato da Dybala e un colpo di testa vincente di Sanches, sono entrambe scaturite da cross di Kristensen dalla destra. Finalmente si è assistito a dei cross Illuminanti, non farraginosi e inconcludenti. La prestazione di Sanches, coronata con il gol, è stata convincente e mi è sembrato appropriato sostituirlo nell’ intervallo per gestirlo e preservarlo per le prossime partite. In un quadro di ottime prestazioni compiute da tutti i giocatori, quella di Dybala è risultata scintillante. Nel secondo tempo, prima della sostituzione, ha firmato un altro gol al termine di uno slalom ubriacante e ha pure colpito una traversa da calcio di punizione. Si comincia a intravedere l’enorme capacità offensiva che la coppia Dybala Lukaku può fornire. Il belga, che ha realizzato il sesto gol su un assist di un ringalluzzito Belotti, ha sprigionato delle accelerazioni che metterebbero a dura prova qualsiasi difesa. Il numero 90, oltre a costituire una minaccia continua per la difesa toscana, ha stupito per essere già diventato un leader in campo.
Da sottolineare la prova di Cristante, autore di un gol pregevole che ha ricordato una realizzazione di Totti, contro la Juve, di qualche anno fa. Il centrocampista ha senza dubbio beneficiato degli allenamenti durante il ritiro azzurro esibendo in partita una buona forma (Grazie Spallettone). Nel computo dei legni, occorre aggiungere anche quello colpito da calcio d’angolo da Leandro Paredes. Sfortunato il centrocampista argentino in questa occasione; ha però sfoggiato una capacità balistica importante.
In definitiva, ottima prova della Roma, che si è ritrovata presto in una situazione agevole e l’ha sfruttata realizzando a raffica. Si sono osservate ottime ripartenze e uno sfruttamento delle fasce apprezzabile. La speranza è che si possa continuare su questa china già da giovedì con l’impegno di coppa.
P.S. è apparso un nuovo striscione in curva sud, “Gruppo Quadraro”: bene così!
Forza Roma!
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Roma-Milan: 1-2 Serie A, 3ª giornata, Roma 1 settembre 2023. Il campionato di serie A è giunto alla terza giornata e la Roma ha subito un’altra sconfitta, stavolta all’Olimpico contro un Milan di un altro livello. Per i giallorossi il campionato non sembra essere ancora iniziato.
Uscendo dallo stadio e ripercorrendo le fasi della partita, ci si chiedeva se qualcuno avesse avvertito Mou e la sua truppa che il campionato iniziava il 20 agosto contro la Salernitana, e non comincerà invece il 17 settembre quando si affronterà l’Empoli sempre all’Olimpico.
Per 60 minuti, fino all’espulsione di Tomori, il palleggio dei rossoneri ha soverchiato la squadra capitolina che ha palesato sia l’atavico problema di non aver un gioco sia l’inaspettata grave carenza in fase difensiva. L’idea di come costruire un’azione da parte giallorossa è risultata irreperibile. Diversi interpreti della Roma sembravano anestetizzati o in ritardo di forma. Torna in mente la preparazione precampionato svolta in quell’ambiente fresco che era Trigoria con temperature oltre i 40 gradi. Anni fa si andava in montagna per riprendere la forma fisica, oggi si aspetta la quarta di campionato per raggiungerla?
Inoltre, nella passata stagione la Roma si distingueva per spirito combattivo e organizzazione difensiva. Adesso si resta increduli di come tutte le squadre affrontate siano capaci di lacerare la nostra retroguardia. La partenza di Ibanez, responsabile di tre sconfitte pesantissime lo scorso anno, non può essere addotta come giustificazione per questo impaccio difensivo. Molti giocatori devono scrollarsi di dosso la ruggine post ferie. Vedi Mancini, Smalling e soprattutto Pellegrini, che subentrando a Aouar, ha girovagato per il terreno di gioco senza che nessuno si accorgesse della sua presenza.
Peraltro gli infortuni stanno decimando la squadra: mentre quello di Aouar sorprende, non stupiscono quelli di Dybala e Sanches, giocatori che sono preceduti dalla fama di sportivi incantevoli ma fragili. L’altro acquisto di centrocampo, Paredes, auspichiamo non si rilevi solamente fuffa. Per di più la sua posizione assegnagli da Mou, centrale davanti alla difesa, con un centrocampo a tre, implica lo spostamento del nostro numero 4 come mezz’ala, ruolo per nulla adatto al centrocampista ex Atalanta. Nella partita Cristante avrebbe dovuto assistere Celik nel cercare di contenere Leao, uno dei giocatori più forti e veloci del campionato. Invece, la lentezza di Cristante non ha portato alcuno sostegno. Ci si chiede: In considerazione della proverbiale flemma del giocatore, nel momento del cambio forzato di Aouar, non si poteva scegliere di inserire subito Bove, giocatore combattivo e veloce, e posizionarlo vicino a Celik invece di scegliere Pellegrini, tra l’altro con problemi fisici dichiarati negli ultimi giorni?
Spesso le partite di calcio forniscono dei colpi di scena e occorrerebbe saper approfittare delle situazioni impreviste. Come già scritto precedentemente, al 60esimo veniva espulso Tomori, fabbro ferraio che fino a quel momento aveva imperversato su Belotti. Ma Mou e il suo entourage attendevano ben dieci minuti per i cambi senza peraltro togliere un difensore passando dalla difesa con tre centrali a due. I giallorossi stavano perdendo con due gol di scarto e non era certo il momento di pensare alla difesa! Al momento dell’entrata in campo dei tre giocatori scelti dalla panchina, il tripudio della folla era soprattutto per il gigante che fa sognare tutti: Romelu Lukaku. Anche se a corto di preparazione, nei venti minuti che ha giocato, ha dimostrato quanto può significare per una squadra avere un’attaccante simile. Chi scrive è piuttosto pessimista riguardo una progressiva crescita nella qualità del gioco ma conta invece sulla possibilità di schierare spesso, e in buona forma, la coppia Lukaku-Dybala: l’archetipo del rullo compressore spazza-avversari. In quel caso sarebbe efficace il cercare di alzare un fortilizio davanti al nostro portiere lasciando che la fantasia e la potenza del tandem argentino belga demolisca le difese avversarie.
Ultima annotazione: in questa partita il VAR si è dimostrato solerte e zelante nel richiamare l’arbitro Rapuano per il contatto tra Rui Patricio e l’ottimo centrocampista rossonero Loftus-Cheek. È una bella notizia, dato che il VAR si era distinto invece in Juve Bologna per non essere intervenuto in occasione di un fallo ben più marcato di quello occorso nella partita tra Roma e Milan. Sono cose succedono, alla Roma, e alla Juve…
Forza Roma!