Cine: Un passo sulla Luna. Fly me on the Moon

Nella cornice degli spazi della NASA questa fiaba americana (molto americana) è un film per tutti, ironico e malizioso quanto basta, ben dosato e con ricostruzioni efficaci del clima di guerra fredda  che, ancora nel 1968, si respirava nel mondo occidentale. Adatto per i giovani, che potranno vivere le emozioni legate ai lanci nello spazio e in particolare l’avventura dell’Apollo 11 e lo sbarco sulla Luna, il film può risvegliare nel pubblico maturo i momenti storici del cosiddetto “allunaggio”, quando, ancora bambini, furono svegliati alle cinque del mattino per assistere alla lunga diretta e al battibecco tra i giornalisti Tito Stagno e Ruggero Orlando (quest’ultimo inviato dagli Stati Uniti) per definire il momento esatto dello sbarco.

Fly me on the Moon è una commedia, ed è una libera rivisitazione dell’epoca attraverso la trita storia d’amore tra un’esperta di marketing e il direttore (inventato) del progetto NASA.

La vicenda è semplice: la furba e avvenente Kelly Jones (una straripante Scarlett Johansson) viene chiamata a promuovere l’operato della NASA, che nell’opinione pubblica e dopo la tragedia dell’Apollo 1 (nel gennaio 1967 bruciarono vivi tre astronauti) si sta interessando troppo alla guerra del Vietnam, dissentendo dalla conquista USA dello spazio.

Era dunque indispensabile la tessitura di un ordito vincente di marketing legata al lancio dell’Apollo 11, non esclusa una telecamera sistemata sul LEM per trasmettere in diretta i primi passi dell’uomo sulla luna.

Pronta a tutto, Kelly incontra Cole Davis (Channing Tatum) ovvero il “Sigfrido” della situazione senza macchia e senza paura, che dietro la corteccia nasconde un animo fragile.

La storia è totalmente di fantasia, costruita tramite gli indigesti stereotipi americani e sviluppata col bacio finale tra una Barbie e il suo Ken sulle note dell’omonima canzone di Frank Sinatra.

Non manca il falso riferimento a un agente di Nixon (Woody Harrelson) perennemente sotto l’effetto dell’alcol, l’evocazione di Stanley Kubrick (“Teddy”) che avrebbe dovuto prendere il posto di un regista gay non meglio identificato.

Tra invenzione e accurata ricostruzione di costume, la commedia non nega momenti di autentico divertimento.

Insomma, un pasticcio tra la storia e la finzione che riesce a divertire e distendere lo spettatore.

Di seguito i programmi delle principali Arene estive con film di prima visione:

Notti di cinema a Piazza Vittorio (https://cinevillageroma.it/wp-content/uploads/2024/06/Programma_PiazzaVittorio.pdf);

Cine Village Monteverde, cinema in cuffia (sarà offerta una cuffia a ciascun spettatore per apprezzare gli effetti speciali), https://cinevillageroma.it/wp-content/uploads/2024/06/Programma_Monteverde.pdf

Arena Villa Lazzaroni, https://cinevillageroma.it/wp-content/uploads/2024/06/Programma_VillaLazzaroni.pdf

Per le altre Arene, la cui programmazione è consultabile su Facebook, consultare la pagina https://www.turismoroma.it/it/eventi/arene-di-roma-estate-2024

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