Ostia, sulle tracce dell’accampamento fantasma

Questa è una storia per chi della vita sa far cronaca.
Infilare in bell’ordine, tra le colonne, tutte le parole necessarie per far sì che chi non c’era, una volta  arrivato al punto, abbia l’impressione di esserci stato e quel punto lì se lo possa tenere e spendere magari al bar, per le chiacchiere da caffè di metà mattinata.
Io al massimo posso offrire il mio girare e rigirare caotico, che un passo dopo l’altro, mette insieme più dubbi che risposte.

Proprio facendo due passi per di là avevo notato il piccolo accampamento sulla spiaggia, giusto qualche giorno prima dello sgombero. Vite appoggiate sulla sabbia, all’ombra di qualche palma, tra la fontanella e i bagni chimici.  Un buon angolo per resistere all’impietosa estate di quest’anno, ma indifendibile dalla legalità. Decido di andare a dare un’occhiata, convinta di trovare qualche traccia dell’accaduto o di incontrare i protagonisti, magari rimasti in zona per raccogliere le loro povere cose. 

Lascio la strada per raggiungere quella spiaggia dalla riva e trovo un’Ostia ancora in perfetto assetto estivo. Sole caldo, lettini e sdraio allineate all’ombra dei penati locali.
 
 
La riva è percorsa da coppiette che sfilano indifferenti tra vecchi pirati e nuovi filibustieri. Superata l’ultima ansa mi si apre la spiaggia libera “verde”.
 
 
Noto che dell’accampamento non resta alcuna traccia. Impossibile immaginare che fosse là. Spazzato via come neanche le mareggiate dei giorni passati hanno saputo fare.
 
 
Risalgo il marciapiede costeggiando lo spettrale Ufficio Tecnico Comunale chiuso, che accoglie alcuni senza fissa dimora e tutto il disagio istituzionale di fronte al decimo municipio.
 
 
Passando per il pontile, trovo qualche vita stretta sulle panchine. Questo territorio non ha un piano sociale per i senza dimora. La sala operativa sociale del comune di Roma non prevede interventi delle unità mobili fuori del raccordo anulare.
 
 
Chi può resiste . Resiste alle intemperie, ai reiterati incendi, all’indifferenza istituzionale e alla solerzia delle forze dell’ordine. Resiste e improvvisa robivecchi agli angoli delle strade offrendo libri usati e qualche chiacchiera. Confidenze da viandanti, difficili da credere, come spesso sono gli eventi che portano su quei marciapiedi. 
 
 
La sorte di chi vive in strada è un barcamenarsi tra gli sguardi che si distolgono e accidenti che puntano dritti. Nessuna soluzione da praticare ma solo la vita stessa da percorrere.
 
 

One thought on “Ostia, sulle tracce dell’accampamento fantasma

  • 5 Ottobre 2024 in 11:01
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    Tutto vero tutto sotto i nostri occhi tutti i giorni da anni ma non è mai stato fatto niente di concreto. Smettiamo di prenderci in giro non c’è più un soldo ne la volontà di fare qualsiasi cosa. Tutti politici e cittadini tranne pochissime realtà tiriamo a campare disinteressandoci del nostro prossimo e guardando al solo nostro unico interesse e tornaconto. Mi piacerebbe tanto che qualcuno riuscisse a smentirmi. Ettore Ninci 75 anni.

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