La materia preziosa: “Fracturae” di Sandro Visca al Museo Bilotti
Quel che colpisce subito è il colore: vivo, mai suggerito bensì esposto, dichiarato ad alta voce. Questo è ciò che appare al visitatore che ha subito voglia di chiedere, di approfondire la conoscenza di Sandro Visca, l’autore delle opere esposte.
Lo spunto per intervistarlo è un suo cortometraggio (un “film d’arte”) dalla gestazione particolarmente lunga, Un cuore rosso sul Gran Sasso, presentato come “Evento speciale” alla 54esima Mostra di Venezia. Alla domanda sulle ragioni di questa lunga gestazione, Visca, con la leggera ironia che lo contraddistingue, ha risposto che il progetto era nato nel 1972, incontrando vari interlocutori e sostenitori, quindi era stato sospeso; quando, dopo alcuni anni, aveva provato a riprendere il lavoro, i negativi erano intestati alla Scuola di Cultura che l’aveva promosso ed erano custoditi dall’Istituto Luce. Successivamente è stato possibile recuperare e talvolta girare nuovamente, sempre in 16 mm, l’opera suggestiva che è giunta a noi. Sandro Visca non è soltanto la persona ironica che con gentilezza racconta le vicende della sua opera, è un grande artista del tessuto, del colore, della materia.
Scorrendo le opere, di cura minuziosa, realizzate in frammenti dorati, o neri, o rossi, a seconda del messaggio, si ha l’impressione di un dialogo con la materia stessa, anzi, “materie” che hanno una loro storia, fatte decantare e poi ricomposte ad arte, così che il colore è il colore della materia, ‘appartiene’ alla materia che di volta in volta Visca ha deciso di porre in risalto. In Fracturae l’universo è instabile, eppure, proprio in questa serie di opere si percepisce la consapevolezza e la maturità dell’artista. In questa personale Visca, secondo le parole di Nicola Mattoscio, Presidente Fondazione Pescarabruzzo, pone l’accento su una riflessione profonda e forse malinconica sull’arte contemporanea, proponendo la valorizzazione di frammenti minimi, quasi marginali, nuovo centro ‘iconico’ della sua ricerca. “In un mondo frammentato” segue Mattoscio: “Visca invita a ricostruire una dimensione umana più condivisibile, superando l’indifferenza e la distruzione dei valori contemporanei”.
Al piano terra del Museo “Bilotti” sono esposte le opere realizzate con diverso materiale e “Fracturae” che dà il nome alla mostra, tra cui si segnala _ORO_ , la recente Esplodenti (2024); al primo piano del museo le opere FRAGILE 1 e FRAGILE2 del 2015.
La mostra resterà aperta fino al 12 gennaio 1025, ingresso gratuito.