Roma di fine anno

Calpestiamo furiosamente le strade di Roma tutto l’anno. Imprechiamo, la malediciamo e, ad ogni basta sibilato tra i denti, ci ripromettiamo che sarà l’ultimo che ci vedrà vivere in questa città. Ma a Roma noi romani je volemo bene, come alla peggiore delle parenti a cui più strettamente restiamo avvinti. Roma è la madre, con un gran talento da matrigna, totalmente incapace di coccole, ma che rende fieri e forti.
Anche nelle peggiori famiglie, incluse quelle di quasi tre milioni di abitanti, il natale ci impegna nelle visite di rito. Abbiamo l’inossidabile abitudine di bighellonare per le vie del centro storico durante le feste. Non è il richiamo delle vetrine o delle note bancarelle natalizie, noi dobbiamo ricucire, passo dopo passo, il legame indissolubile con questa città, lasciandoci confortare dalla sua eterna bellezza.
Lo stupore del natale 2024 è il susseguirsi di cantieri che hanno imbrigliato completamente il centro. Il groviglio di percorsi transennati che tracciano gli spazi, le file, le entrate e le uscite obbligatorie delle piazze, rendono la visita di cortesia più scomoda e meno accogliente anche di quei divani immortali, di alcuni parenti, avvolti nel cellophane. Si scivola via, di strada in strada, cercando di ricordare il motivo per cui si era venuti e rimandando tutto al prossimo anno, almeno noi che siamo di casa, decisamente più deludente per chi è arrivato a Roma magari per un’unica volta nella vita. 

 

 

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