Aspartame, una mobilitazione europea per vietarlo
In occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro – che si celebra oggi, 4 febbraio – la battaglia contro l’aspartame entra forse in una fase cruciale. Il dolcificante artificiale, utilizzato in migliaia di prodotti “senza zucchero” in Europa, è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “possibile cancerogeno per l’uomo” nel luglio 2023. Eppure, continua a essere presente in bibite, gomme da masticare, caramelle e prodotti dietetici.
Ad accendere i riflettori sulla questione, una mobilitazione che vede protagonisti Yuka, l’applicazione che aiuta i consumatori a caire la composizione dei prodotti e provilegia quelli più sani, la Lega francese contro il Cancro e l’Ong Foodwatch. Le tre organizzazioni hanno lanciato infatti una petizione europea che chiede il divieto dell’aspartame, facendo pressione sulla Commissione europea e sugli Stati membri per proteggere la salute pubblica.
Un dolcificante sotto accusa
L’aspartame (E951) è stato al centro di numerosi studi scientifici che lo collegano a un aumento del rischio di diabete di tipo 2, relativo a malattie cardiovascolari e cancro. Secondo un’indagine dell’INSERM del 2022, consumare anche solo mezza lattina al giorno di una bibita contenente aspartame può aumentare il rischio di sviluppare tumori. Nonostante queste evidenze, il dolcificante continua a essere presente in più di 2.500 prodotti alimentari in Europa, tra cui bevande come Coca-Cola Zero, Pepsi Max e Sprite Zero, oltre a numerose bevande energetiche e alimenti proteici.

La mobilitazione per vietarlo
Con oltre 45 milioni di utenti in Europa, Yuka afferma di poter influenzare le scelte alimentari dei consumatori. Secondo la cofondatrice Julie Chapon, il 95% degli utenti ha infatti smesso di acquistare prodotti contenenti additivi controversi dopo averli identificati tramite l’app. Ora, Yuka vuole fare un passo in più, trasformando questa consapevolezza in una pressione politica concreta.
Anche la Lega francese contro il Cancro si unisce all’appello, con il presidente Philippe Bergerot che sottolinea: “L’OMS ha già messo in luce i rischi dell’aspartame. Non possiamo accettare che le persone siano esposte a un pericolo evitabile”.
Per Foodwatch, il ritardo delle istituzioni europee è inaccettabile. Camille Dorioz, responsabile delle campagne in Francia, denuncia l’inerzia politica: “Un additivo che comporta così tanti rischi non ha alcun posto nei nostri alimenti”.
La pressione dei consumatori
Non è la prima volta che una mobilitazione di questo tipo porta a cambiamenti concreti. Nel 2019, un’altra petizione lanciata da Yuka, la Lega contro il Cancro e Foodwatch contro i nitriti aggiunti negli alimenti ha raccolto oltre 500.000 firme, spingendo il governo francese ad adottare un piano per ridurre questi additivi. Adesso, l’obiettivo è ripetere il successo con l’aspartame, eliminandolo dagli scaffali europei grazie alla pressione dei cittadini. La petizione è aperta in 11 Paesi europei, tra cui Italia, Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, con l’obiettivo di convincere le istituzioni a seguire il principio di precauzione sancito dalla normativa UE.
La crescente consapevolezza dei consumatori e la spinta delle associazioni e anche di alcune app, com’è il caso di Yuka, stanno cambiando il modo in cui scegliamo il cibo. La petizione rappresenta dunque la richiesta di una maggiore sicurezza alimentare in Europa.