“Tiziano, Lotto, Crivelli e Guercino. Capolavori della Pinacoteca di Ancona”. Pale d’altare e tele poco conosciute esposte ai Musei Capitolini fino al 31 Agosto, in un percorso che restituisce al visitatore, in occasione del Giubileo, il trionfo del colore e l’originalità dei soggetti sacri.
La temporanea chiusura al pubblico, per lavori di ammodernamento, della Pinacoteca “Podesti” di Ancona, ha reso possibile l’organizzazione di una mostra in cui sono esposte la celebre “Pala Gozzi” e l’emozionante “Crocifissione” di Tiziano Vecellio, in cui elementi della tradizione e prospettive del tutto moderne rendono coinvolgente l’opera. Per la prima volta Tiziano affronta il tema della Crocifissione e lo fa da un punto di vista che, oggi, definiremmo “ribassato”, cosa che gli permette – stante anche le grandi dimensioni della tela- di aumentare il pathos della raffigurazione, in cui i soggetti dominano e quasi incombono sullo spettatore. L’uso del colore, definito da Giorgio Vasari “ultima maniera fatta di macchie” ovvero di sovrapposizione tra i colori stessi, rende la rappresentazione particolarmente drammatica.
Di spicco anche le cinque opere d’arte di grandi dimensioni, quali la “Circoncisione” di Olivuccio Ciccarello, considerato un innovatore della pittura anconetana, la “Pala dell’Alabarda” di Lorenzo Lotto, realizzata per la chiesa di Sant’Agostino e, per finire, la maestosa “Immacolata” di Guercino. Un’attenzione a parte merita la “Madonna con Bambino” di Carlo Crivelli, opera di dimensioni ridotte ma dalla preziosa realizzazione, che si avvale di una tecnica contraddistinta da ricche decorazioni perfettamente conservate.
Il percorso – poche opere ma significative – costituisce un unicum di tesori custoditi in una città aperta agli influssi artistici e culturali, nella fattispecie tra XV e XVII secolo, offriendo al visitatore uno “spaccato” di un periodo importante che vide Ancona (e non solo) culla di un nuovo gusto, dell’interesse verso il collezionismo e la museologia.