Cosa sono i “rendimenti” dell’istruzione?
In questo post, l’economista Luciano Canova spiega come l’istruzione rappresenti un investimento con alti rendimenti sia a livello individuale — salari più alti, migliori opportunità e salute — sia sociale — crescita economica, produttività e minori spese assistenziali. I dati mostrano che ogni anno in più di studio aumenta il reddito di circa il 10%, con un premio particolarmente alto per i laureati. Inoltre, l’investimento pubblico nell’istruzione conviene allo Stato, generando ritorni superiori ai costi. Il rendimento varia per Paese, livello di istruzione e genere, con un impatto molto significativo anche per le donne. In sintesi, l’istruzione è un investimento sicuro e vantaggioso, che conviene sia agli individui sia alla società nel suo complesso.
Luciano Canova ha una rubrica aggiornata piuttosto regolarmente su Substack.
Quando si parla di rendimenti dell’istruzione si intende il “ritorno” che l’investimento nello studio produce, un po’ come gli interessi su un capitale. A livello individuale, significa benefici tangibili per chi studia: salari più alti, migliori opportunità di lavoro, minori rischi di disoccupazione e persino migliori condizioni di salute. In altre parole, ogni anno passato sui banchi di scuola o all’università tende ad aumentare il potenziale di guadagno di una persona e la qualità della sua vita futura. A livello collettivo, il rendimento dell’istruzione riguarda i vantaggi per la società nel suo insieme: una popolazione più istruita è più produttiva e innovativa, genera maggiore crescita economica e versa più tasse (al crescere dei redditi individuali aumentano le entrate fiscali per lo Stato). Inoltre, con più persone qualificate si riducono anche le spese pubbliche per sussidi di disoccupazione o assistenza. In sintesi, l’istruzione funziona sia come investimento privato (per il singolo e la sua famiglia) sia come investimento sociale (per la comunità e le istituzioni): in entrambi i casi ci si aspetta un “guadagno” che giustifichi il tempo e le risorse spese sui libri.