Ogni sabato pomeriggio, fino al 29 novembre, un appuntamento di musica da camera per celebrare i 150 anni dalla nascita del compositore (1875-1937).


In quanti possono affermare di conoscere la produzione più originale di Maurice Ravel? Pochi, probabilmente: si tratta di pagine eseguite di rado, che richiedono una maestria e una conoscenza degli strumenti (violino, viola, violoncello, pianoforte) tale da renderle di difficile esecuzione. Lo hanno fatto gli artisti del Festival “Reate” (che vede protagoniste le città di Roma e di Rieti), con partiture quasi filologiche.
Alle spalle di Fontana di Trevi, l’Accademia di San Luca (con sede a Palazzo Carpegna) ospita “Ravel 150“, il festival che vede coinvolte diverse formazioni cameristiche, con il pianoforte protagonista assoluto: solista, a quattro mani, in trio, in dialogo con la voce e il violino.
Ravel rimane una figura discussa, tesa tra la provocazione e la razionalità: nonostante la devozione per Stéphane Mallarmé e la sua visionaria poesia, ben presto tenne ad affermare il suo distacco dal Simbolismo, anche per marcare la propria differenza rispetto a Claude Debussy, più anziano di lui. Le tournée concertistiche in tutta Europa e negli Stati Uniti non gli impedirono, tuttavia, di intraprendere vacanze esotiche (Spagna, Marocco) o tornare nei luoghi dov’era nato, nel sud della Francia. Morì a 62 anni, colpito da una malattia neurologica che lo aveva ridotto all’afasia e alla paralisi: non solo non parlava più, ma non poteva nemmeno scrivere o suonare al pianoforte.

Di Ravel, oltre a composizioni da camera come il Quartetto per archi in fa maggiore (Quartetto Guadagnini, 15 novembre) e il Trio per pianoforte, violino e violoncello in la minore (Trio Eidos, 22 novembre), verranno eseguite la Sonata per violino e pianoforte (25 ottobre,Margoni/Possenti) alcune liriche ed altre composizioni pianistiche nei restanti concerti. Gli interpreti, tutti giovani virtuosi, eseguiranno anche musiche di autori affini a Ravel, ad iniziare dal coevo Reynaldo Hahn (amico, peraltro, di Marcel Proust) compositore che si dedicò con grande passione al rapporto tra musica e poesia e che conobbe personalmente Ravel al Conservatorio di Parigi.
La rassegna includerà pagine di Dmitrij Šostakóvič e non solo: sempre per il concerto del 25 ottobre è in programma la celebre Sonata a Kreutzer di Ludwig van Beethoven, croce e delizia dei pianisti a causa della sua difficoltà (e durata, oltre 40 minuti); di Fryderyk Chopin, nella matinée del 5 novembre, si potranno ascoltare i Notturni e le Polacche; di Mario Castelnuovo-Tedesco le pagine più famose.
Un itinerario suggestivo, quindi, attraverso la musica tra ‘800 e ‘900, da scoprire nella sede prestigiosa dell’Accademia di San Luca.
