Ai Musei Capitolini, Palazzo Caffarelli, fino al 21 settembre esposte 60 opere per raccontare la vita della regina Sobieska nel periodo trascorso a Roma e la sua influenza nel contesto culturale romano. “Una regina polacca in Campidoglio: Maria Casimira e la famiglia reale Sobieski a Roma”.
La mostra segna il primo appuntamento della serie “Campidoglio crocevia di culture”, esposizioni e incontri dedicati a personaggi ed eventi che ebbero influsso nella storia dell’Urbe.
In tale cornice si inquadra la presenza della vedova Sobieska, già Maria Casimira de la Grange d’Arquien (1641-1716), approdata a Roma nel 1700 per il Giubileo e rimasta nella città per quindici anni. Il consorte, Jan III Sobieski, aveva avuto il merito di arrestare, nel 1683, l’esercito ottomano a Vienna: alla morte di Jan, la donna aveva deciso di trasferirsi a Roma per sfuggire alle pericolose battaglie di successione al trono. Ricevuta con tutti gli onori dalla nobiltà romana, Maria Casimira intraprese così una fervida politica di scambi culturali, prendendo parte alla prestigiosa Accademia dell’Arcadia e promuovendo importanti eventi musicali nella sua corte di Palazzetto Zuccari a Trinità dei Monti.
Il materiale esposto racconta anche della nipote della regina, Maria Clementina (il cui busto è ripreso nell’immagine in home page), che proprio a Roma sposò Giacomo III Stuart, pretendente (cattolico) al trono d’Inghilterra: la coppia trascorse il periodo dell’esilio sotto la protezione dei pontefici ed ebbe modo di prendere parte all’attività culturale romana.
Per favorire una “immersione” tra le opere esposte (quadri, volumi, sculture e persino un’armatura ussara) gli oggetti sono corredati da un video e da alcuni volumi in italiano dedicati al periodo che la famiglia reale trascorse a Roma.
Nelle cinque sezioni che compongono la mostra, il visitatore potrà apprezzare i ritratti dei Sobieski, le stampe che immortalano i fastosi funerali di Jan III, gli acquerelli che raffigurano l’Accademia dell’Arcadia (Maria fu la prima donna a farne parte) e il busto in gesso bronzato della “regina senza regno” Maria Clementina Sobieska Stuart.
Il percorso prosegue nella sala “Castellani III” (sempre a Palazzo Caffarelli) dove è esposta un’epigrafe marmorea con il ritratto di Maria Casimira, in onore del ricevimento ufficiale in Campidoglio (2 dicembre 1700); infine, presso il Palazzo Nuovo, è collocata una tavola marmorea dedicata a Papa Innocenzo XI, considerato artefice di quella Lega che, nel 1683, portò alla liberazione di Vienna: nell’iscrizione è menzionato Jan III Sobieski, “re mai sconfitto”.
La mostra costituisce un percorso che può essere programmato in coincidenza di una visita ai Musei Capitolini e, perché no, alla caffetteria panoramica di Villa Caffarelli: una proposta per animare le “vacanze romane” opzione, ormai, di molti cittadini.