La Roma degli orti di guerra
A partire dal 1940 ogni aiuola e fazzoletto di terra esistente in città diventa terra coltivabile: quando Roma si sfamava con gli “orti fai da te”
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Leggi il seguitoIl 26 agosto 1939, a Palazzo Venezia, andava in scena un grottesco tentativo di sfilare l’Italia dal patto siglato con Hitler ed evitare in tal modo la guerra
Leggi il seguitoDopo decenni, identificato il punto, nell’area della Stazione Tiburtina, da cui partì il convoglio con i 1020 ebrei romani deportati dai nazisti nell’ottobre 1943. E c’è anche la proposta di creare un memoriale per ricordare i loro nomi 7 di Lorenzo Grassi
Leggi il seguitoC’è un percorso di guerra a 44 chilometri da Roma. Una successione di portali di ferro e di cemento armato chiude gli shelter nucleari, ornati dalle classiche eliche giallonere del warning atomico
Leggi il seguitoSettembre 1943 – Giugno 1944, i dieci lunghi mesi tra armistizio e liberazione della Capitale, raccontati da Mario Leporatti, all’epoca giovane comandante dei Gap, in un libro ripubblicato in formato PDF, da scaricare
Leggi il seguitoIn un libro, Marco Severa racconta il Lido dalla bonifica alla ricostruzione del Dopoguerra. Un pezzo di Roma conquistato grazie al lavoro di migliaia di braccianti romagnoli e poi di prigionieri di guerra austriaci. Il Ventennio la usò come vetrina, ma finì male
Leggi il seguitoUn lago tra il Tevere e Castelfusano, non lontano dal mare, come raccontano anche gli storici romani. Era lo Stagno di Ostia, divenuto poi palude e bonificato alla fine dell’Ottocento. Ma senza una cura attenta, l’acqua può sempre tornare, come accadde durante la II Guerra Mondiale
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