14 Novembre 2025

Una settimana per la sicurezza dei bambini in auto, con le autoscuole

Ogni anno in Italia decine di bambini perdono la vita o restano feriti in incidenti stradali. Nel 2024 sono stati 29 i minori deceduti (0-14 anni) e oltre 9.700 i feriti. Numeri che raccontano un’emergenza silenziosa e impongono riflessione e responsabilità. Da questa urgenza nasce la Settimana della Sicurezza dei Bambini in Auto, in programma dal 3 al 9 novembre 2025.

La campagna, presentata alla Camera dei Deputati, è promossa in coerenza con il Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030 e con la strategia Vision Zero, che mira ad azzerare vittime e feriti gravi sulle strade. L’obiettivo è chiaro: sensibilizzare, formare e supportare le famiglie, affinché la protezione dei più piccoli diventi un gesto naturale, informato e condiviso.

Un ruolo centrale è affidato al sistema delle autoscuole e degli studi di consulenza automobilistica, coinvolti grazie a un accordo tra UNASCA e ANCI, che garantisce la diffusione dell’iniziativa su tutto il territorio nazionale. “La sicurezza dei bambini in auto è una responsabilità che appartiene a tutti”, sottolinea UNASCA. “Con questa settimana vogliamo trasformare la conoscenza in tutela concreta, per proteggere chi non può proteggersi da solo”.

Durante la settimana verranno proposti moduli formativi, sportelli informativi e lezioni dedicati al corretto utilizzo dei sistemi di ritenuta per bambini, ai più recenti standard europei (ECE R129/i-Size) e ai comportamenti di guida sicura. Genitori, nonni, insegnanti e studenti saranno chiamati a partecipare attivamente. Le autoscuole proporranno sessioni dedicate all’uso dei seggiolini – dalla posizione contromarcia fino ai 15 mesi ai sistemi ISOFIX e top tether – mentre gli studi di consulenza distribuiranno materiale pratico, checklist e infografiche per un viaggio sicuro.

Oltre agli eventi della settimana dal 3 al 9 novembre, la campagna avvierà attività strutturali destinate a proseguire nel tempo, integrando moduli dedicati anche nei corsi di aggiornamento professionale e nei programmi di recupero punti. L’obiettivo è semplice e ambizioso: rendere davvero eccezionale ogni notizia di bambini feriti o uccisi in auto, trasformando l’attenzione alla sicurezza infantile da gesto occasionale a patrimonio culturale condiviso.

Post correlati

“C’è anche rossa?”

Angelo Brunetti

La finestra sul cortile

Anna Di Lellio

Scuola da record, di crolli. Specialmente nel Lazio

Marco Veruggio

Le strambe idee dei sofisti contro i 30 km all’ora in città

Massimiliano Di Giorgio

Roma caput giovani

Marino Galdiero

Mobilità sostenibile: appello al sindaco

Federico Spadini*

Lascia un commento