18 Luglio 2025

Viaggio per immagini nella memoria industriale italiana

C’era una volta il tessile italiano. Si potrebbe intitolare così la mostra fotografica inaugurata il 28 maggio scorso all’università di Tor Vergata, per la quale è stato un scelto un titolo certamente più evocativo, e che non disdegna il gioco di parole: “Sul filo della memoria”. Perché nelle ben 80 foto di grande formato in esposizione nella biblioteca Vilfredo Pareto, quella della facoltà di Economia, si tratteggia la decadenza di un settore importantissimo della manifattura italiana: la produzione di tessuti e filature.

Fa impressione vedere in rassegna gli interni di tante fabbriche – quasi tutte del nord Italia – abbandonati, come se all’improvviso fosse giunto inaspettato un cataclisma, una sorta di Pompei industriale, diceva giustamente qualcuno nel corso dell’inaugurazione: cassetti aperti, tavoli ingombri di materiali, banconi di lavoro che sembrano solo attendere il ritorno degli operai. Ma anche polvere, muffa e piante che si insinuano negli spazi interni ed esterni, come in qualche serie tv distopica. 

La mostra però non ha alcun intento scientifico, non è la trasposizione grafica di uno studio accurato sul declino del tessile: non troverete numeri, analisi o infografiche. È piuttosto un punto di vista, un lavoro di documentazione artistica, sia pure dedicata a un fenomeno che esiste. Le belle immagini in mostra, infatti, sono merito di un collettivo di amanti della fotografia, Lost Italy, che da anni si sono dati una missione: fotografare gli edifici abbandonati (e soprattutto i loro interni), di cui sono costellate le nostre città e le periferie: non soltanto fabbriche, ma anche uffici, ville, teatri, installazioni di ogni tipo. Farlo, significa anche violare i divieti, penetrare in zone private, talvolta pericolose. Ma anche questo fa parte del divertimento.

Gli edifici parlano

“Gli edifici parlano – ha scritto nella brochure di presentazione Max Schiraldi, professore di Impianti Industriali all’ateneo di Tor Vergata – Alcuni sussurrano storie, altri gridano silenzi. ‘Sul filo della memoria’ è una mostra fotografica dedicata agli opifici tessili abbandonati: luoghi che furono motore di economia, di vita, di prospettive di un ottimistico futuro. Oggi sono relitti industriali dimenticati, vuoti simulacri di abbandono, eppure carichi di un significato ancora più importante: dentro le loro mura scrostate non giace soltanto il ferro arruginito dei macchinari o la polvere accumulata nei decenni, ma anche i resti – più invisibili ma non meno concreti – degli ideali delle persone che li hanno progettati, costruiti, vissuti.

Le fotografie esposte sono di Cristiano Antognotti, Sandro Baliani, Roberto Conte, Gualtiero Costi, Roberto Diodati, Michele Greco, Silvia Lagostina, Marco Orazi, Pietromassimo Pasqui, Giovanni Maria Sacco, Valeria Spiga e Lorenzo Tommasi. Qui è possibile vedere una selezione delle immagini. 

La mostra dura fino al 26 settembre 2025 e si può visitare tutti giorni, domenica esclusa, dalle 10 alle 19. Ingresso gratuito. Biblioteca “Vilfredo Pareto”, Università degli Studi di Roma Tor Vergata, Facoltà di Economia, Via Columbia 2 Roma.

 

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