8 Luglio 2025

Voci e visioni dalla Palestina per tre giorni di arte, memoria e resistenza

Dal 20 al 22 giugno, a Roma, il Circolo ARCI “Concetto Marchesi” ospita il Sumud ArtFest, un festival di cultura e attivismo che intreccia musica, arti visive, testimonianze e dibattiti internazionali. Al centro, il protagonismo delle donne, la resistenza dei popoli e l’urgenza della libertà.

Tre giorni di arte, cultura e impegno politico: il Sumud ArtFest, in programma dal 20 al 22 giugno presso il Circolo ARCI “Concetto Marchesi” di Roma, si propone come una tappa culminante delle mobilitazioni italiane e internazionali contro la guerra a Gaza e l’occupazione israeliana, con uno sguardo più ampio sulla resistenza dei popoli e dei corpi oppressi, a partire da quello femminile.
Donna, vita, libertà” è la triade che orienta l’intera manifestazione, costruita attorno a due filoni principali: da un lato, il racconto estetico e sensibile della cultura palestinese e medio-orientale attraverso concerti, danze, mostre e proiezioni; dall’altro, il confronto politico su colonialismo, guerra e autodeterminazione, con interventi di attiviste, intellettuali e artisti da Palestina, Kurdistan, Afghanistan e Iran.

Un programma articolato tra arte e parola

La giornata inaugurale, venerdì 20, si apre con Beat SB Roma, un evento che mescola skateboarding, musica e arte urbana. A seguire, la presentazione del libro Questa terra è donna di Cecilia Della Negra e della raccolta poetica Il loro grido e la mia voce. Poesie da Gaza, che introdurrà il tema della femminilizzazione della resistenza. In serata, spazio alla musica con Toufiq Koleilat & CIP Orkestra, al folk mediterraneo e alla comicità di Marco Passiglia.

Sabato 21 si svolgerà la manifestazione nazionale “Stop ReArm Europe”, alla quale il festival aderisce trasferendosi in piazza. Ma la sera si ascolteranno testimonianze dirette da Gaza e Cisgiordania, e verranno presentati i progetti Acqua per Gaza e la mostra Be My Voice con il giornalista Alhassan Selmi. La serata sarà scandita dai concerti di Lavinia Mancusi, Tareq Abusalameh e Alessandra Ravizza, e dallo spettacolo satirico di Francesca Fornario.

Domenica 22 si aprirà con il Frente Murguero Romano, tra carnevale e protesta musicale, e con il gruppo di danza palestinese Rouh el Dabke. Nel pomeriggio si terranno due presentazioni letterarie: La storia nascosta del sionismo e Onde di terra di Ibrahim Nasrallah. Il cuore della giornata sarà il dibattito Libere tutte, con voci femminili e militanti da più fronti di lotta e resistenza. La chiusura è affidata allo spettacolo teatrale Gaza siamo noi di Anna Maria Bruni e ai concerti di Yallarabì e Zenìa.

Cinema, mostre e sapori della memoria

Durante tutto il festival sarà attivo uno spazio cineforum con proiezioni centrali come From Ground Zero, film collettivo realizzato nel 2024 da 22 registi palestinesi, e Naila and the Uprising di Julia Bacha, che racconta la storia della resistenza femminile durante la Prima Intifada.

Le mostre permanenti includono Be My Voice di Marcella Brancaforte, Sguardi di Roberta Pastore e Souleyman Barry, e altre esposizioni visive legate alla Palestina, al Mediterraneo e alla migrazione. Immancabili le cene popolari palestinesi preparate da Samir, portando a tavola un altro linguaggio di resistenza: il cibo.

Una comunità in ascolto

Tra le tante realtà promotrici: Defend Gaza & Rojava, Un Ponte Per, Assopace Palestina, BDS, CISDA, Cultura è Libertà, Baobab Experience e ARCI. A raccontare in diretta il festival, giorno per giorno, sarà SUMUD Radio: interviste, approfondimenti e rassegne stampa dal vivo, ascoltabili su zeno.fm.

Il Sumud ArtFest non è solo un evento, ma un luogo politico e poetico che unisce esperienze di lotta, racconti dal margine e atti d’amore. A partire dalla Palestina, ma con lo sguardo e il cuore rivolti al mondo intero.

Qui il programma completo della manifestazione.

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