La AS Roma gioca a Fortnite

Tra un lockdown e l’altro noi ci siamo riuniti con Zoom, Meet ed altre applicazioni per video conferenze, ci siamo rifugiati su Facebook (social ormai per gente un po’ âgé) o Twitter;  i nostri figli hanno trovato spazio, oltre che su Instagram, su Tik Tok e su Fortnite. Per me uno spara spara dalla straordinaria grafica, per loro decisamente qualcosa di più.

La Epic Games, che produce Fortnite, è certamente tra le aziende che si sono più avvantaggiate della pandemia. Il gioco muoveva già un giro di affari superiore a qualunque altro titolo prima dell’arrivo del Covid, che però non ha scalfito, anzi ha aumentato, la sua penetrazione nel tempo, sempre più casalingo, dei ragazzi.

Per farsi un’idea, nel 2020 la Battle Royale più colorata della Rete faceva 3000 euro al minuto. Se vi va, provate a guardare questo contatore che paragona gli incassi istantanei dei vari game sulla rete, come ho fatto io: in un minuto l’incasso è stato di 3139 euro.
Nel 2019 Fortnite ha incassato ufficialmente 1,8 miliardi di dollari, nel 2020 addirittura 5 miliardi. Sono numeri che però fanno parte della propaganda aziendale molto spinta, da quando Epic Games ha ingaggiato la guerra con Google e Apple per le commissioni.

Ma all’azienda non è bastato e continua, nelle sue infinite operazioni di marketing, a reclutare star dello sport, di Hollywood e di quello che può.
Lo sport è diventato il campo di penetrazione più importante almeno dall’arrivo di Nate Nanzer. Che ha un passato di Commissario della Overwatch League (OWL) una specie di FIFA dei videogiochi, sottratto alla Blizzard con il preciso compito di far penetrare e crescere Fortnite nel mondo dell’eSport.

Qui da noi, Epic Games ha fatto un importante accordo con la AS Roma: i gamer potranno scegliere tra 10 diverse varianti di outfit nel nuovo “Kickoff Set”, per rappresentare il proprio club preferito nel gioco, recita un comunicato stampa del club, che organizza anche veri tornei.
Oltre alle skin, saranno inoltre disponibili nuove emote che i giocatori potranno scambiare o acquistare, tra le quali quella che simula un dribbling o l’iconica esultanza di Pelé (che però non è mai stato della Roma…) con il pugno alzato.
Le skin sono l’accessorio più cool tra i gamer e sono a pagamento, a differenza del gioco che è gratis, si può scaricare da Internet ed è compatibile con quasi tutti i device e i sistemi operativi. Vesti il tuo avatar, il tuo personaggio, con la skin della Roma e paghi. Vuoi altri plus, paghi.
Ma non basta: il club giallorosso ha organizzato anche tornei ufficiali a squadre, con premi semplici, non milionari, ma è un inizio. Secondo alcuni Fortnite è di fatto uno degli sport di un futuro così prossimo da essere già arrivato. Il fatto che club prestigiosi dello sport reale si stiano affrettando ad organizzare e sponsorizzare tornei ad entrare con propri campioni nel gioco ne è una prova.

Gli eSport sono una realtà indiscutibile, che piaccia o no: si è parlato addirittura di comprenderli nelle discipline olimpiche. Il CIO avrebbe dovuto prendere una decisione dopo lo svolgimento delle Olimpiadi di Tokio del 2020 che però, sempre a causa della pandemia di Covid-19, sono state rimandate alla prossima estate.

Per intanto, si può giocare con la skin della Roma, partecipando ai tornei organizzati e patrocinati dal club di Trigoria.
Non è da escludere che la società sportiva punti a reclutare e formare un proprio club di gamer da far competere nei vari tornei internazionali: la Fortnite World Cup è stata vinta dal 16enne Kyle Giersdorf, noto come “Bugha”, premiato con una bella coppa e 3 milioni di dollari. La notizia è stata riportata da tutti i maggiori quotidiani sportivi del mondo.

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