Il murales ‘Suono del tempo’ di Zamoc si infrange contro il treno al Mandrione

 Centosettanta metri quadri di murales sulla Via Casilina vicino ai binari del treno. Uno spettacolo notevole, per chi arriva a Roma col ferro. Sulla facciata di un palazzo tra la consolare e via del Mandrione, quasi  le sotto arcate dell’Acquedotto romano.

L’opera si chiama “Il suono del tempo” ed è di Luca Zamoc, realizzata nell’ambito di un progetto di 30Formiche Aps, associazione culturale affiliata ad Arci Roma, che da una decina d’anni ha aperto un circolo in questo luogo cruciale, tra i quartieri del Pigneto, della Certosa e di Torre Spaccata, nel V municipio.

Il murale, che sarà inaugurato nelle prossime settimane, è la nuova veste della facciata del palazzo che ospita la sede dell’associazione. L’opera, dipinta durante il mese di dicembre 2021, è stata la terza fase di un laboratorio di street art, “Dalla teoria alla prassi”, iniziativa finanziata con fondi della Regione Lazio, in collaborazione PalomArt, network internazionale di arte indipendente che ha diretto la produzione del murales.

Il laboratorio ha coinvolto decine di giovani partecipanti, sia in presenza che in diretta tramite piattaforme streaming sui social. Alcuni di loro si sono offerti come assistenti volontari per i giorni della realizzazione dell’opera. L’arte partecipata, secondo i promotori di 30Formiche, è un formidabile strumento di coesione sociale e la street art ne rappresenta uno dei linguaggi più efficaci per operazioni di rigenerazione urbana e sociale estranei alle retoriche dominanti del degrado.

Il Laboratorio – animato da artisti, esperti, operatori indipendenti e accademici e coordinato da Maura Crudeli, project manageer per Yourban 2030 – ha fornito gli strumenti e le conoscenze necessarie a gestire le fasi di progettazione e creazione dell’opera.

Luca Zanni, in arte Luca Zamoc è nato a Modena nel 1986. Ha frequentato l’Accademia delle Belle Arti di Milano, dove ha conseguito un titolo in Graphic Design & Art Direction. Il suo lavoro abbraccia diversi media, dall’inchiostro su carta al digitale, dal fumetto all’arte pubblica. Durante gli ultimi anni ha vissuto e operato a Milano, Berlino, Londra, Istanbul, Los Angeles e Barcellona.

«Ogni muro è muto, ma a questo volevo dare una voce, volevo che suonasse come il vostro circolo», ha spiegato Zamoc nel corso del Laboratorio. Il 30Formiche, infatti, è un punto di riferimento internazionale per la scena musicale e artistica underground.

“Il suono del tempo” raccoglie una suggestione che, nei secoli, ha ispirato già vari artisti, da Michelangelo a De Chirico: il fascino dell’antico e il dualismo tra presente e passato. Un grande specchio, elemento simbolico del contemporaneo, si infrange sul Torso del Belvedere, celeberrima scultura neo-attica del I secolo A.C. conservata nei Musei Vaticani. Sullo sfondo della gigantesca facciata è evidente l’influenza della pittura metafisica di Giorgio De Chirico.

«I murales sono monumenti temporanei perché hanno una loro caducità e questo fa parte del loro fascino – ha detto Zamoc – dalla loro presenza sorge un nuovo punto di interesse, un nuovo riferimento che caratterizza il contesto urbano».

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