L’AS ROMA IN DIFFERITA / Evitata la figuraccia

Una squadra Dybala-dipendente chiude con un pareggio la prima parte del campionato

 

Roma-Torino: 1-1, Serie A, 15ª giornata

La Roma agguanta il pareggio con Matic nei minuti di recupero evitando un’altra pessima figura. Finalmente finisce questa sessione di campionato.

La partita si apre con due belle notizie. La prima, che Karsdorp non è nemmeno in tribuna (evviva!). L’altra, che Dybala siede in panchina (finalmente!). Torna a disposizione l’asso argentino che è fondamentale per il gioco (non gioco) giallorosso.
Nel primo tempo, la squadra in campo è spezzata in due blocchi: si è osservata un grandissima distanza nel terreno di gioco tra i tre attaccanti – Abraham, Zaniolo e Volpato – e i restanti sette componenti della squadra.
Questo spazio tra le linee non ha permesso in primo luogo di portare un pressing efficace (ammesso che la Roma ne avesse volontà e forza) né di innescare le punte sempre schermate dai granata.
L’unico risultato evidente è che il Torino è scampato a pochi pericoli. Gli unici rischi per la retroguardia granata sono maturati quando Camara o Celik, per iniziative personali, hanno rubato palla agli avversari sulla tre quarti creando occasioni da gol importanti. Ovviamente non sfruttate dalle punte (vedi Zaniolo). Comunque, occasioni tutte molto impreviste.

Nel secondo tempo, al netto di una occasione iniziale di El Shaarawy appena subentrato, la Roma è riuscita a combinare ancora meno e ha subito il gol del Torino da parte di Linetty che ha colpito in area di testa senza alcun contrasto da parte dei difensori giallorossi.
Al 70’ è sceso in campo Dybala e ha creato subito scompiglio nella retroguardia avversaria. In successione prima un tiro dell’argentino respinto dal portiere, poi un destro di El Shaarawy non trattenuto dall’estremo difensore granata su cui però non ne approfitta nessuno. All’88’ Dybala veniva cinturato e scaraventato a terra sempre dall’attivissimo Linetty senza che l’arbitro intervenisse suscitando la giustissima reazione di Mou con conseguente espulsione.

E veniamo al rigore concesso alla Roma qualche minuto dopo. Azione sulla sinistra di Zaniolo, poi El Shaarawy entra in area, tocco al centro per l’argentino che viene falciato. Rigore netto. Inspiegabilmente lo ha tirato Belotti e non il numero 21. L’ex di turno centrava il palo, generando così la depressione generale nei tifosi, che veniva mitigata però nell’ultimo minuto quando, dopo un tiro a rientrare sempre di Dybala che coglieva la traversa, arrivava Matic che da fuori area lasciava partire un sinistro pregevole che si insaccava in rete.

In conclusione, tanti occasioni in pochi minuti per i giallorossi, nessuna di queste frutto di un gioco preordinato ma da incantevoli iniziative personali, senza le quali la Roma non produce alcunché.
Nel dopo partita, Mourinho si è soffermato sulla bravura, sulla efficacia e sull’insostituibilità di Dybala.  Dunque, la prima mossa dovrebbe essere l’acquisto di altri nove Dybala? E la seconda, di conseguenza, le dimissioni dell’allenatore?

Questa seconda parte del 2022, con l’inizio del campionato e la fase a gironi dell’Europa League, è stata altamente deficitaria e la sosta giunge a proposito. Purtroppo, abbiamo accumulato un distacco marcato da tante squadre di serie A e risalire la china, a partire dal 2023, sarà impresa ardua. Qualcuno suggerisca al mister che questo periodo di pausa del campionato può essere sfruttato per una riflessione profonda, scandagliando le motivazioni di questi avvilenti risultati e ricercando un barlume di gioco. Il Mourinho dei tanti traguardi raggiunti, anche se con pochi cenni di autocritica, è in grado di farlo. Daje Roma.

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