As Roma, due di Coppe

Il popolo giallorosso che ieri è affluito allo stadio, è andato a vedere questa partita con la sensazione di partecipare alla cavalcata trionfale verso la semifinale (e la finale) della squadra guidata da un allenatore che, per aver raccolto così tanti trionfi nelle competizioni, può ben meritarsi il titolo di Re di Coppe. Invece i tifosi giallorossi hanno assistito sbigottiti ad una prestazione da Due di Coppe!

Due pappine subite dai volenterosi, grintosi ma certo non eccelsi giocatori, tranne il già noto belga Dessers, della squadra grigiorossa. Quando si esamina la prestazione giallorossa, è fondamentale tenere conto del livello della compagine lombarda. Mou ha scelto di mandare in campo una squadra senza molti titolari, inserendo due giovanissimi come Volpato e Tahirovic, preferendoli ad esempio a Camara, Bove o Solbakken. Ha inoltre continuato a  posizionare El Shaarawy sulla fascia, lontano dall’area avversaria. Tutte scelte che fanno presumere  un’eccessiva sottovalutazione della squadra di Cremona da parte di Mourinho.

La prestazione giallorossa del primo tempo è stata imbarazzante.
Nessuno degli interpreti aveva la minima idea di cosa fare, con il risultato che il pallone girava così lentamente da creare pochi problemi agli avversari. Peraltro, quest’ultimi erano disposti in campo in maniera pregevole. Si muovevano in campo su tre linee molto ravvicinate, erano prontissimi al pressing e riuscivano a occupare anche con sei unità la zona dove correva il pallone. Da una parte, si proponeva una disposizione redditizia in campo, dall’altra si palesava approssimazione e superficialità. E nel marasma generale, i due giovanissimi offrivano una prestazione molto deficitaria.
Su questa situazione si innestavano grossolani errori individuali. Uno svarione di Kumbulla permetteva alla Cremonese di passare in vantaggio ( e con questo episodio il giocatore italo-albanese non meriterebbe di giocare per un po’).
Durante il riposo, l’allenatore di Setubal cambiava contemporaneamente quattro giocatori e dopo dieci minuti, il quinto, ossia Tahirovic (l’altro giovanissimo era stato sostituito nell’intervallo). 
A inizio ripresa, i grigio rossi raddoppiavano, questa volta per la magnanimità del duo Ibanez–Celik.

Posto che, con cinque sostituzioni dopo 55 minuti ti ponevi in una situazione di pericolo, visto che non avevi più cambi a disposizione, va riconosciuto che l’innesto dei titolari produceva nella Roma la giusta adrenalina per riversarsi in attacco, ma sempre con idee molto confuse. Si sono confezionate molte occasioni, ottenendo il gol però solo nei minuti di recupero. Il gol dell’1-2 arrivava grazie a Belotti, che quantomeno ha dimostrato di lottare per tutto l’incontro. 

In conclusione, la Roma ha sciupato un’occasione d’oro per raggiungere la finale di una coppa tanto agognata. Nel dopo partita, nelle parole dell’allenatore si registravano le lamentele sull’incapacità della rosa di giocare a buon livello tre partite a settimana. Giusto: occorrerebbe inchiodare tutti alle proprie responsabilità; dopo partite come questa, però, non guasterebbe anche un cenno di autocritica del condottiero.

[La foto del titolo è stata diffusa dalla As Roma su Twitter]

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