Memorie di un dj romano

Nella pletora di emittenti che popolavano l’Fm romano nel 1977, circa 150, si fece largo sui 101.200 Radio Ostia Cb, cui sono legati molti dei miei ricordi di adolescente. Ho scritto “si fece largo” invece di “iniziò a trasmettere” non a caso: all’epoca delle prime radio libere non esisteva una regolamentazione dei canali, in quello che era un vero e proprio ginepraio di segnali vigeva la legge della giungla e chi possedeva il trasmettitore più potente aveva la meglio sulle strutture con modesti mezzi economici.

Radio Ostia Cb era una delle emittenti, circa una decina, sorte nel mio quartiere. Presto la struttura dell’editore Paolo Spiga, la cui ragione sociale cambiò poi in Teleradio Ostia Cb – il che lasciava presagire un prossimo passaggio alla fase televisiva – avrebbe subito un’ulteriore importante metamorfosi. Alla fine degli anni Settanta quella frequenza fu pervasa di voci nuove e professionali, cosi come i programmi dai contenuti musicali eccellenti e dai jingle corali di ottimo livello, per il periodo. A un orecchio attento, si notava che l’improvvisazione tipica di molti programmi radio dell’epoca aveva lasciato il posto a una conduzione qualitativamente superiore. Fu il segnale che la radio libera dei primi tempi, nata per gioco, votata al volontariato riguardo alle voci in onda, stava cedendo il passo a qualcosa di più serio.

Nel 1979 Radio Ostia Cb divenne Radio Luna Ostia: ricordo ancora i jingle di Foxy John che tessevano le lodi della “stereofonia dolbizzata”, un rivoluzionario ritrovato della tecnica che esaltava la qualità dell’audio, nella realtà oggetto della fantasia di qualche radiofonico mattacchione. Radio Luna fu l’emittente cui m’ispirai nel momento in cui decisi di entrare nel rutilante mondo della radiofonia, quando ancora era concesso a tutti i giovani aspiranti di avere almeno una possibilità.

Foxy John

Di radio ce n’erano tante, quasi tutte disponibili ad accettare manodopera a buon mercato, o ancora meglio gratis. Nel frattempo, scoprii che esisteva anche una Radio Luna Roma dove i miei programmi preferiti venivano trasmessi in anticipo rispetto alla sede di Ostia. La stazione del litorale serviva in realtà a coprire le carenze di segnale della sede centrale. Radio Luna Roma era, infatti, il cuore di un grande circuito radiofonico: i programmi venivano registrati, poi duplicati e spediti alle Radio Luna di tutta Italia. Nel periodo di massima espansione una cinquantina, a rappresentare il primo network fittizio italiano. L’escamotage era stato adottato perché all’epoca l’interconnessione su tutto il territorio nazionale era vietata dalla legge: le radio potevano trasmettere solo in ambito locale. Con il sistema delle bobine e quindi dei programmi trasmessi da più emittenti si dava così l’illusione del tutto legale di un network. Le voci di Francesco Acampora, Clelia Bendandi, Cristiana, Daniela Debolini, del già citato Foxy John e tante altre divennero famose in tutto lo Stivale.

Nel 1983 anch’io ho avuto il piacere e l’onore d’entrare a far parte della squadra di Radio Luna. Ricevetti una telefonata di Antonello Piscolla, l’allora direttore artistico (oggi si direbbe station manager) della sede di Ostia, che da alcuni anni è direttore della tv romana Canale 10. Nell’epoca in cui Internet non esisteva, tanto meno i telefoni cellulari, ricevetti quella telefonata sul telefono fisso, mentre ero in onda negli studi di una piccola emittente.
Grazie a Radio Luna ho imparato cosa significhi fare conduzione radiofonica con cognizione di causa. Si imparava anche con le maniere brusche, quando qualcuno ti faceva notare cosa non andasse nel modo di porti davanti al microfono. Non nascondo che ne soffrivo, a volte fu anche motivo di acredine con chi faceva certe osservazioni. A distanza di anni posso dire d’essere grato a tutte le persone che in quella struttura, dove ho vissuto alcuni degli anni più belli della mia carriera radiofonica, mi hanno permesso di conoscere a fondo questo straordinario mezzo di comunicazione.

 

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