Se si fermano gli scuolabus per i bimbi in difficoltà

A Roma esiste un servizio di scuolabus per i bambini in difficoltà che è subappaltato in quasi tutti i municipi ad una azienda, la Tundo SPA. Il servizio si rivolge anche a disabili non più in età scolare che hanno bisogno di spostarsi.  Il Primo e il Secondo municipio, invece, sono coperti da un’altra azienda, la SIA (Arriva Italia).

Da qualche giorno gli autisti dei mezzi hanno smesso di operare, lamentando il mancato pagamento degli stipendi, la mancanza di manutenzione dei mezzi, la mancanza di gasolio, di gel e l’interruzione delle pratiche di sanificazione. La situazione di crisi in realtà va avanti da più di un anno: nel novembre del 2020 i lavoratori avevano già scioperato per 24 ore.
Peraltro la Tundo Spa, di Lecce, ha problemi simili (e li crea agli utenti) anche in altre città italiane,  da Taranto a Fiorenzuola ma anche nei Comuni di Basiliano, Codroipo, Majano, Mereto di Tomba, Prata, Rivignano Teor, Tarcento, Torviscosa, Treppo Grande in provincia di Udine.

Ma torniamo a Roma: secondo i sindacati, gli autisti non percepirebbero lo stipendio da maggio. I media sono pieni di storie di genitori che raccontano il disagio loro e dei loro ragazzi, immaginiamo anche quello delle famiglie degli autisti. Il servizio è ripartito a singhiozzo a settembre, per fermarsi completamente da lunedì 25 ottobre. La prefettura avrebbe anche appurato che molti mezzi della Tundo sono senza assicurazione. Si tratta di oltre 4000 bambini che di fatto non vengono più trasportati a scuola.

I dettagli raccontati dai lavoratori sono preoccupanti: gomme lisce, vetture non sanificate, niente mascherine, chiusura dei depositi e conseguente parcheggio dei mezzi dove capita, per strada.

Che è successo? Come si è arrivati a questi punto?  Sostanzialmente l’appalto della Tundo era stato prorogato dall’amministrazione Raggi fino a giugno, ma l’azienda sembra non essere nelle condizioni finanziaria per proseguire e la gara per un nuovo operatore va per le lunghe.

La soluzione trovata da Gualtieri, in quello che forse è stato il suo primo banco di prova, è una surroga all’azienda Tundo da parte del Comune , che pagherà direttamente gli stipendi arretrati agli autisti. Resta la questione della sicurezza: il Comune non può far circolare mezzi non revisionati o senza assicurazione.  L’azienda Tundo ha risposto positivamente, dichiarando la sua disponibilità a garantire al più presto l’esercizio della surroga. L’Amministrazione capitolina inoltre ha comunicato l’impegno per accelerare i tempi relativi alla nuova gara, in corso evitando così nuove proroghe. Sarà una soluzione effettiva?

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