Via Ugo Bassi

Via Ugo Bassi parte da viale Trastevere e sale verso Monteverde.

Imponenza da stadio e materiali d’ordinanza – travertino e sampietrini  collegano a una specie di bosco, prima tappa del viaggio di una scala che ha pochi rivali in tema di esplorazione urbana.

Da lì un’altra piccola rampa sale a destra, mentre a sinistra s’inerpica addirittura un sentiero.

Entrambi raggiungono una stradetta sterrata oltre cui appare, assurda e quasi maestosa, una scala di legno e tubi innocenti, che come modo per congiungere due quartieri, per giunta storici, è poco più credibile di un ponte di barche.

Si sale ancora, al quadro successivo, approdando a un Everest civico rarefatto e silente che dista i suoi bravi ottomila dal vialone di sotto. Piccoli palazzi, quasi villette. Una, millesimata, porta scritto 1912, ma a numeri romani

Si sale, fendendo la boscaglia con un certo agio infrastrutturale, e a sorpresa si approda, traversata la strada, a una scala gemella – però piccina e altolocata – di quella da cui siamo partiti.

È ancora, con un che di ipnotico, via Ugo Bassi, raro caso di oggetto urbano mutante in grado di attraversare la selva senza cambiare nome.

Si sale ancora, al quadro successivo, approdando a un Everest civico rarefatto e silente che dista i suoi bravi ottomila dal vialone di sotto. Piccoli palazzi, quasi villette. Una, millesimata, porta scritto 1912, ma a numeri romani.

In quella quiete, fa movimento perfino il getto di una fontanella nasona, che annacqua un po’ la poesia e buona parte del malconcio, e fangoso, giardino circostante.

Quasi tutto, su queste alture come giù in basso, è punteggiato di scritte. Una dice: “Sei così bella che il sole…”. Eccetera. Non intende la città, che pure sfoggia un panorama da Gianicolo.

Vista da sopra, la scala più in basso inquadra un edificio sul lato opposto del viale: aria statale e ingressi tutti murati.

L’orologio segna le quattro meno venti, fisse. Potrebbe essere il Ministero del Nulla.

Incontrare a fine viaggio Alice e il Brucaliffo sarebbe forse semplice coerenza.

 

[Alessandro Mauro è l’autore di Se Roma fatta a scale (Exòrma, 2016) e Basilio – Racconti di gioventù assoluta (Augh!, 2019)]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.