La fontana dei Beatles
Oltre cinquant’anni prima dei Maneskin in concerto coi Rolling Stones, ci fu un Peppino di Capri che divise il palco con i Beatles. Accadde il 27 e il 28 giugno del 1965, all’allora teatro e oggi cinema Adriano di piazza Cavour. Quattro concerti, due pomeridiani e due serali, che registrarono il tutto esaurito e che sono entrati nella leggenda.
Ad aprire quei concerti era proprio lui: Peppino di Capri, all’epoca amatissimo dai giovani italiani. Ma ad assistere a quei concerti c’era tutto il gotha della musica leggera nazionale. Per esempio, la sera del 27 giugno, confusa fra il pubblico c’era Mina, anche lei amatissima dai giovani degli anni sessanta, che a fine concerto raggiunse i Beatles nel camerino.
Fu lei a convincerli ad andare insieme a festeggiato in un nuovissimo locale, aperto da poco e destinato a diventare, per noi romani, una leggenda pari quasi a quella dei quattro ragazzi di Liverpool: il Piper di via Tagliamento, a pochi passi dal quartiere Coppedè.
La Tigre di Cremona pare che convinse facilmente i quattro britannici, dicendo loro che quel locale era il più british della capitale, nel senso che aveva scelto una linea artistica che si ispirava proprio a quel beat inglese, di cui il gruppo di Liverpool era capofila.
Pare però che la voce si fosse subito sparsa e che davanti al Piper si fosse creato un capannello di gente tale da costringere il gruppo a cambiare programma. Girarono l’angolo e si ritrovarono in piazza Mincio, nel cuore del quartiere Coppedè.
C’era una fontana in quella piazza, la fontana delle Rane. E faceva caldo quella sera. Molto caldo. Fu così che si dice che i quattro si tuffarono nella fontana per rinfrescarsi. Nessuna foto è rimasta a documentare l’evento, ma pare che diversi testimoni abbiano più volte confermato.
Rinfrescati da quel bagno, i Beatles decisero comunque di non finire lì quella serata di domenica 27 giugno 1965. Sempre insieme a Mina, arrivarono nel centro mondiale della Dolce Vita: via Veneto. Ed è qui che si accomodarono al Club 84, per finire a loro prima giornata romana sulle note di un altro grande della musica italiana anni Sessanta: Fred Bongusto, in concerto quella sera nel club.