Dopo Sanremo, il voto

Verso l’una di domenica prossima, il 12 febbraio, sapremo chi avrà vinto la 73esima edizione di Sanremo, e poco più tardi – alle 7, e fino alle 23 – si apriranno i seggi per le elezioni regionali nel Lazio (e in Lombardia). Si voterà anche lunedì 13 febbraio (dalle 7 alle 15), e in serata dovremmo sapere chi ha vinto anche questo “contest” politico. 

Qualcuno lo considererà un test per la tenuta del governo Meloni, che ha passato da poco i 100 giorni. Stando ai sondaggi effettuati prima del tradizionale blackout, a Palazzo Chigi possono stare tranquilli: vince la destracentro. Mentre la vera incognita riguarda la percentuale di astenuti.

Nel Lazio, di temi elettorali si è parlato poco, almeno sui media, a parte il rush finale con i confronti tv tra i tre candidati principali: Alessio D’Amato, Pd, assessore uscente alla Sanità; Francesco Rocca, ex presidente della Croce Rossa, frontman della destracentro; Donatella Bianchi, giornalista Rai, candidata del M5s.

Gli altri candidati sono Rosa Rinaldi (Unione Popolare), Sonia Pecorilli (Partito comunista italiano) e Fabrizio Pignalberi (Quarto Polo – Insieme per il Lazio).

Alle Regionali, il turno è unico: vince il candidato presidente che prende più voti. Ma è possibile il voto disgiunto: si può votare per un presidente e un partito diverso dalla coalizione che lo sostiene. Il presidente eletto si può dunque trovare in difficoltà con la maggioranza in consiglio regionale, ed essere costretto ad alleanze.

Si possono esprimere anche una o due preferenze per i candidati consiglieri: se si scelgono due candidati, devono essere obbligatoriamente un uomo e una donna.

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