Scontenti anche del beltempo
Tra i logorii – paradossali – della vita moderna ormai bisogna iscrivere anche il beltempo.
Una volta saremmo stati felici del sole, di un prolungato sole a riscaldare queste brevi giornate di fine autunno. Oggi no, perché col beltempo le polveri sottili ristagnano, e dunque aumenta il rischio di sforare i limiti di inquinamento, e di ritrovarsi con le targhe alterne, o peggio.
Quindi, meglio delle belle giornate di pioggia, così possiamo andare tutti in macchina, felicemente bloccati in coda, no?
Ripenso con nostalgia a quando abitavo a Bruxelles. Certo, pioveva spesso, una pioggerella fine, continua. Oppure il cielo restava plumbeo e basso per un bel po’, per schiarire poi di notte (sul serio, alla radio annunciavano ogni tanto “schiarite notturne” e si sentiva l’ironia della cosa, nella voce dello speaker). E magari d’estate t’alzavi col sole e di corsa ti precipitavi in macchina per andare al mare a Ostenda e… il tempo che arrivavi, già aveva iniziato a piovere.
Però a Bruxelles il vento e la pioggia facevano miracoli, e dunque giravi in auto senza problemi. Non in bicicletta, o in moto, magari, anche perché il pavé umido è traditore.
“Dove abiti? A Roma? Wow!” diceva due estati fa una ragazzina bretone a mia figlia, con sincero entusiasmo. Ecco, ora dovrei risponderle: “Eh, sì, lassa perde, c’è sempre er sole, e targhe alterne, ‘no stress, guarda, nun poi capi’”.
Bene. Auguriamoci un po’ di pioggia, allora. Non per le piante, ma per le poter circolare di più in auto (tanto, anche tu che hai l’Euro6, lo sai: tra un po’ sarà comunque superata). E i nostri polmoni?
Ogni tanto dovremmo anche andarci a votare, coi nostri polmoni. Non per avere dei sindaci (o dei commissari prefettizi) che assicurano le targhe alterne a vita (anche perché il clima sta cambiando e si annuncia uno scenario nordafricano per parte dell’Italia), invece di varare dei provvedimenti importanti e decisivi. Più trasporto pubblico, più trasporto privato alternativo , meno spazio per le auto. E anche meno riscaldamento condominiale a manetta. E torniamo a goderci il sole.
Perché le polveri sottili fanno male, e tanto. Le cosidette pm10 fanno danni al sistema respiratorio, le pm2,5, più piccole, fanno male anche altrove. L’Italia, dice un rapporrto dell’Agenzia europea dell’Ambiente, ha registrato nel 2012 più morti da polveri sottili degli altri paesi Ue (84.400 su 491.000).