Roma scende e sale

Roma sembra un po’ come la famosa marea della colonna sonora del sandokan tv: sale e scende, oppure scende e sale – è la famosa storia del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto – nelle classifiche e nei sondaggi.

Un nuovo rapporto del Sole 24 ore sulla qualità della vita (che mette insieme 42 diversi indicatori) dice che la Capitale in un anno ha perso 11 posti ed è scesa dal 13esimo posto al 24esimo. Addirittura, calcolando soltanto la voce “Ricchezza e Consumi”, la città ha perso 43 posti: dal decimo al 53esimo, mentre sul capitolo “Lavoro e Innovazione”  perde solo tre posti, ma passa comunque dal 32esimo al 35esimo.

Alla voce “Ambiente e Servizi” Roma passa al posto 15 dal 23, mentre per “Giustizia e Sicurezza” resta stabile, ma al posto 109, praticamente in fondo alla classifica.

Unica consolazione, “Cultura e Tempo libero”, dove la Capitale occupa la seconda posizione in calo di un gradino, dietro Firenze.

Solo ieri, però, la stessa sindaca Virginia Raggi ha diffuso un altro studio, elaborato dal Dipartimento di Statistiche economiche dell’Università “La Sapienza” (pubblicati da un altro quotidiano, “Italia Oggi”) che danno la Capitale in risalita, sempre per quanto riguarda la qualità della vita. Si passa, dice Raggi, dal posto 88 al posto 67: sempre bassi, ma in risalita. “È ancora poco rispetto agli obiettivi che ci siamo preposti ma indica una inversione di rotta rispetto al passato”, ha detto la Sindaca.

Roma, secondo lo studio  dell’Università, migliora nel comparto “Affari e Lavoro” e sulla sicurezza (per il calo di omicidi), oltre che sulla cultura e soprattutto sul tenore di vita (passando dal 103esimo al 28esimo posto). Peggiora invece sul disagio sociale.

Ora, se ritenete più consona la ricerca del Sole, potrete concluderne che l’amministrazione M5s continua a deludere, a ormai quasi 500 giorni dall’insediamento. Al contrario, se decidete che sia meglio quella della Sapienza, potrete gioire, almeno in parte, per la ripresa, di cui certamente è responsabile la giunta M5s.

Però, a prescindere dal tifo, converrebbe concentrarsi almeno sugli indicatori concordanti, in un senso o nell’altro, almeno per capire dove va Roma. Su come intervenire, poi, quello è compito della politica, ovviamente. Il che significa che le ricette possono essere diverse, perfino contrapposte. E in questi giorni, al tavolo per Roma aperto dal ministro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda (che è anche un romano), si è visto.

Per il momento, una cosa è certa, però, stando almeno ai sondaggi tra i romani realizzati fino all’estate scorsa: la maggioranza dei cittadini boccia Virginia Raggi. Un sondaggio Izi di cui ha parlato a settembre “La Repubblica”, indicava che oltre il 56% degli intervistati ne bocciava l’operato. Per una rilevazione Winpoll invece il la sfiducia nella sindaca arriva al 68%.

 

[L’immagine è una rielaborazione di una foto di Stefano Petroni diffusa con licenza creative commons su Flickr]

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