Ciò che tiene insieme Ostia con il resto della città è il Trenino. Ciò che tiene Ostia ben distinta dal resto della città è il Trenino.
Una lingua di binari che per più di venti chilometri si srotola lungo le periferie romane fino a bagnarsi nel mare.
Il Trenino ha tempi e modi che sono altro. Inutile guardare la tabella degli orari. Il clangore dei vagoni scandisce un tempo tutto suo fatto di odio, disagio, necessità e di un cazzo di amore non corrisposto.
Quei minuti di linea metropolitana, che nessuno dei passeggeri si azzardetebbe mai a chiamare così perché il Trenino è il Trenino, hanno la capacità sia di restituirti ai tuoi impegni, che di levarti la serenità, la speranza e l’anima per affrontare quel ben più lungo viaggio che si chiama vita.
Incerto, irregolare, inaffidabile. Non sai mai se arriverà e quando arriverà. Il più irraggiungibile degli amanti.
La corsa lungo quei binari è un attraversare di vite, sguardi, umori e malumori.
Ciao, sono Laura, sono una ex pendolare della Roma – Lido, ma non riesco a smettere. Continuo a salire e scendere tra una stazione e l’altra di Ostia e a incontrare la vita che, tra quei finestrini ben sigillati, pulsa forte.
L’emittente rock della Capitale – ma che ha un pubblico anche fuori dai confini nazionali – festeggia i 36 anni di attività. Centocinquantamila ascoltatori ogni giorno
Nato nel 2020, il Festival della Vagina Felice, che quest’anno si è tenuto al centro sociale Acrobax, propone uno spazio allargato e di condivisione dove vissuti personali, associazionismo, professionisti costruiscono una rete per parlare di sessualità.
La mala-movida è oggettivamente un problema per alcuni quartieri romani, ma è soprattutto il frutto di trasformazioni che durano da anni, soprattutto nel Centro, dove gli abitanti sono sempre meno. Chi cerca voti e visibilità tra i residenti stanchi dei disagi, compie un’operazione identica a quella di chi cerca consenso gridando contro i migranti
note di routine di riti giornalieri. fatti di viaggi obbligati e non .
sempre differenti rispetto agli ormai omologati selfie fatti ormai inconsapevolmente.
note di routine di riti giornalieri. fatti di viaggi obbligati e non .
sempre differenti rispetto agli ormai omologati selfie fatti ormai inconsapevolmente.
Oh c’ho i lucciconi per le tue parole.
Grazie