Tutti i topi di Roma

Passavo in macchina in via Emilio Morosini, lì dove c’è l’ingresso del pronto soccorso dell’Ospedale Nuovo Regina Margherita, quando ho visto ricorrersi, attraversando la strada, tre grossi topi. M’è preso un colpo, anche perché ho avuto l’impressione che almeno uno, con l’occhio spaurito mi avesse guardato.
I ratti fanno sempre uno strano effetto. L’altro giorno un gatto in libertà, residente fuori dalla ZTL, a pochi metri da me, s’è avventato felino su un corposo topastro che teneva stretto tra le fauci. Ma quanti sono i sorci a Roma?

Gli ultimi avvistamenti importanti si sono registrati all’Esquilino. Tante le testimonianze. I gruppi social dei quartieri riportano commenti e foto, e non mancano le segnalazioni attraverso video. Si racconta di colonie di topi ben nutriti che spaventano i turisti stranieri scorrazzando tra via Bixio e via Giolitti. L’immondizia in strada non li scoraggia di certo. All’inizio di settembre sono stati installati dei nuovi cassonetti dell’immondizia che dovrebbero creare qualche difficoltà agli agguerriti roditori. Ma non più di tanto, immagino. Ha fatto scalpore la loro presenza in due importanti nosocomi capitolini: il Sant’Andrea e il San Camillo. Roditori avvistati anche al Centro Traumatologico Ortopedico “Andrea Alesini”. Pare che infermieri e medici facciano a gara nel preparare trappole. Ma non finisce qui: Ponte Milvio è stata ribattezzata Topolinia.

A Roma non sono mai mancati i topi, sia chiaro.  Nessuno tuttavia può dire quanti ce ne siano, ci sono delle stime in base al numero di abitanti, secondo cui per ogni cittadino romano ci sarebbero tre topi. In totale c’è chi conclude che ce ne siano sette milioni. Ma certezze non è possibile averne. La questione è segnalata da anni, con maggiore o minore allarme. Riemerge con regolarità, specie se non si interviene. Infatti hanno un’alta capacità riproduttiva: “…si calcola che una femmina di Topo domestico raggiunge la maturità sessuale all’età di sessanta giorni, può dare luogo ad un parto al mese, dando alla luce -in media- 8 piccoli alla volta, ne deriva che nell’arco di un anno una coppia è teoricamente in grado di dare alla luce la bellezza di 96 figli ed un totale di 253.760 discendenti!”

Qualche azienda di derattizzazione avvisa, forse a buona ragione preoccupata, che i topi post pandemia sono più affamati e arrabbiati che mai. Il Covid li avrebbe ridotti alla fame, dato che ristoranti, bar e mense erano chiusi. Adesso, il sorcio dimagrito, torna all’attacco. Mangia tutto quello che gli capita davanti, non è un appassionato di formaggi, come in genere vengono rappresentati. Anzi, se deve scegliere, pare che preferisca la Nutella, la mela e i biscotti. A Roma poi si racconta dei ratti che escono dal water delle abitazioni. Sembrerebbe una pura invenzione, una leggenda metropolitana, una delle tante che girano di bocca in bocca, senza sapere dove sia nata. Il condizionale è però d’obbligo in questo caso. Secondo gli zoologi non è da escludere, proprio in quanto nuotatori risalgono dalle fogne, nelle tubature, e se non trovano ostacoli escono dagli scarichi del bagno. Tranquilli, in rete trovate delle trappole per arrestare l’offensiva topesca.

Inutile dire che servirebbe un piano di derattizzazione comunale, insieme al superamento dei cassonetti in strada che sono fonte di attrazione primaria per questi animali, e come oramai sappiamo anche per i cinghiali. Ci sono interventi dei diversi Municipi, quello che serve è però qualcosa di diverso e più ampio. La precedente Giunta aveva stanziato del denaro, senza far partire la gara. La nuova amministrazione non ha dato segnali finora di investimenti in tal senso. Andando a cercare nell’archivio delle notizie del sito di Ama, gli interventi di derattizzazione più recenti risalgono al 2016. Come dire…: damose da fa’!

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.