Urla nel silenzio

Visitare il Foro Romano in questo periodo di Covid è un’esperienza da non mancare. Qui, una volta il centro del mondo, geografico, politico e culturale; qui, dove la tribuna dei magistrati era decorata dalle prue delle navi nemiche; qui, il luogo dove passare il tempo assistendo a processi o giocando semplicemente a dadi; qui, dove fu cremato il corpo di Giulio Cesare e dove le vestali custodivano il fuoco sacro; qui, dove le chiese hanno salvato templi e Curia e fino a un centinaio di anni fa pascolavano pecore e vacche; qui, dove trasteverini e monticiani se prendevano a sassate; qui dove carovane di turisti andavano dietro a un ombrello o una bandiera, meravigliati, annoiati, accaldati; qui, proprio qui, non c’è rimasto più nessuno.

C’è silenzio e profumo di primavera, e le urla dei gabbiani, e le margherite che continuano a uscire fin da quando qui è nata Roma.

 

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