Il rito delle panze sante

I riti di fertilità, insieme al culto della morte, sono tra le più antiche cerimonie religiose della storia, fin dalla notte dei tempi, ben prima della nascita del cristianesimo. È forse per questo che una delle tradizioni più antiche e più seguite nella Città Eterna, è stata per secoli la cosiddetta “processione delle panze”, interamente dedicata alle donne in dolce attesa.

Nel giorno dedicato a Sant’Anna, madre della Vergine Maria e patrona delle donne incinte, tutte le romane in stato di gravidanza si radunavano per partecipare a una lunga processione nel centro di Roma, che proprio per questo prese il nome popolare di “processione delle panze”.

La processione era organizzata dalla Confraternita dei Palafrenieri, oggi Sediari pontifici, cultori di Sant’Anna e gentiluomini laici, che si occupavano di adempiere a mansioni di fiducia e incarichi privati per lo Stato della Chiesa e per il pontefice.

Il percorso della processione

I partecipanti si riunivano nella piazza della Chiesa di Santa Maria in Portico in Campitelli, dove la processione prendeva avvio. Qui, alle future partorienti veniva data una candelina che, se accesa durante le prime doglie, avrebbe protetto mamma e bambino. Secondo la superstizione, la donna avrebbe impiegato tanto tempo a dare alla luce suo figlio quanto ce ne voleva alla candela per spegnersi completamente.

Avvolte da un mantello che ne nascondeva il viso – per il quale erano anche dette “ammantate” –, le puerpere portavano tra le mani la candela accesa ed erano scortate dalle milizie pontificie. Aprivano la sfilata i membri della Confraternita dei Palafrenieri, a cavallo di mule e con appesi alla sella i copricapi cardinalizi, seguivano i cosiddetti “lanternoni”, personaggi incaricati di portare le grandi lanterne processionali.

Il tutto era accompagnato dal suono dei tamburi, suonati da musicisti che procedevano a piedi come le “ammantate”. A chiudere il gruppo, c’erano i Sediari pontifici che portavano a spalla le pesanti statue della Vergine e di sant’Anna, poste su una piattaforma in legno.

Quando la lunga fila giungeva su ponte Sant’Angelo, dal cannone di Castel Sant’Angelo veniva sparato un colpo a salve in segno di saluto alla Vergine. La processione proseguiva il percorso passando per via del Pellegrino e si arrestava davanti alla chiesa di Sant’Anna dei Palafrenieiri, oggi all’interno del territorio della Città del Vaticano.

Tra le curiosità di questa chiesa, oltre ad essere la prima chiesa di Roma costruita a pianta ellittica, c’è la tomba posta quasi all’ingresso: quella di Onofrio del Grillo, membro della confraternita dei Palafrenieri e Sediario Pontificio, il famoso Marchese del Grillo interpretato da Alberto Sordi nell’omonimo film di Mario Monicelli.

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