A Garbatella, aspettando che passi il corteo del 25 aprile

È che io mi sarei anche messa un pò a dieta. Nulla di che, giusto a togliere qualche stravizio a beneficio di non so quale virtù. Poi dice che dovrei pensare a fare qualche passo e bravo è arrivato pensace! Il tempo, sì il tempo, ma dove lo trovo io il tempo?! E allora via a far tre cose per volta e a contar passi. Come prendere la macchina fotografica e andarsene il 25 aprile a Garbatella anche per tagliar corto con i mezzi e a farla lunga a piedi. Attraversare il quartiere rincorrendo la manifestazione e allora uno, due, tre, quattro, cinque, dieci, cento passi tutti insieme, ma non a contarli ma a cantarli, qualcuno anche a ballarlo.

Che poi Garbatella è tutta una scoperta il 25 aprile! Sempre a dire a noi di Ostia che siamo un quartiere con la sindrome coatta da impero, ma quelli di Garbatella li conoscete?! No?! Bè ve lo racconto io come funziona il 25 aprile per quelle strade lì! Ecco quelli di Garbatella il 25 aprile scendono sotto casa e aspettano. A Garbatella si attende il passaggio del corteo sotto al portone e da lì ci si avvia verso la Piramide. Che a chiedere indicazioni mi hanno pure detto “ma aspetta qui tanto tra poco passa!”. A Garbatella sotto casa ci si aspetta la raccolta differenziata, la fermata dell’autobus e l’antifascismo. L’antifascismo come bene pubblico, condiviso e resistente. Ecco ad aspettarsi questa cosa qui, mi ricorda il lato migliore di questo paese, il lato che non può prescindere il resistere dal suo esistere e che con la storia ha stretto un patto indissolubile, fatto sì di sangue, ma assolutamente onesto e leale. Comunque io a quelli di Garbatella oggi gli voglio più di bene.

 

 

 

 

 

 

 

 

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