Il mito di Icaro nel murale di JDL a Corviale

Un reportage, anche video, dal “cantiere” di Corviale dove la street artist olandese JDL sta realizzando un imponente murale per il progetto Street Art For Rights.

Per Natale anche Corviale avrà il suo regalo: è quasi ultimato infatti l’imponente murale di quaranta metri realizzato dalla street artist olandese JDL (Judith de Leeuw) sulla parete nord-est del palazzo.

L’opera rientra nel progetto Street Art for Rights che ha visto negli anni la realizzazione a Roma, nei quartieri periferici di Corviale e Settecamini, e nel Lazio tra Cassino, Fiumicino e Latina, di oltre trenta murales. Il festival di street art è ideato e diretto da Giuseppe Casa, curato da Oriana Rizzuto per MArteGallery e prodotto dall’Associazione Culturale ARTmosfera ed è nato come progetto speciale della Biennale MArteLive nel 2014.

Il murale di JDL, da sempre impegnata a diffondere messaggi sociali attraverso la street art, è uno dei più grandi della città e il primo del genere realizzato sul palazzo di Corviale.

L’idea per la sua opera – come lei stessa spiega – parte dal mito di Icaro interpretato in chiave ecologista: nella parte sinistra è raffigurata una donna coperta di petrolio, come gli uccelli tante volte visti dopo un disastro ambientale in mare, mentre dall’altra parte del muro lotta per ripulire le ali e tornare di nuovo a volare.

JDL ha iniziato da giovanissima a esprimere la sua arte, fin dall’età di 15 anni, nelle strade come tutti i suoi colleghi; nel 2017 ha ottenuto il Dutch Street Art Award e ora viaggia in tutto il mondo per realizzare murales su larga scala in Europa, Asia e ora negli Stati Uniti. Durante l’ultima visita di stato di Mattarella in Olanda, a novembre, tra gli invitati della famiglia reale c’era anche lei a dare il benvenuto al nostro Presidente della Repubblica.

“Corviale mi ricorda un po’ Amsterdam, la mia città – ci dice – perché anche lì ci sono quartieri che soffrono degli stessi problemi di questo grande palazzo”. Parafrasando Tolstoj, verrebbe da dire che ogni città è diversa dalle altre, ma le periferie si somigliano tutte. “In questi posti – aggiunge – le persone vengono dimenticate”.

Per realizzare un’opera del genere, ovviamente, c’è bisogno di un lavoro di squadra, di mezzi all’altezza (in tutti i sensi) e nessuna paura del vuoto. Tra gli aiutanti incontrati a Corviale: Spike Clark, streetartist di Bristol, e Marqusart di Pordenone, che nell’ambito della stessa rassegna Street Art for Rights per l’Agenda 2030 ONU, ha realizzato il suo murale a Settecamini.

Fino alle ultime luci del giorno – e a volte anche dopo con l’ausilio di luci artificiali – JDL con la vernice spray cura ogni metro quadro dell’opera per dargli la giusta sfumatura e tridimensionalità.

Eccola qui, intervistata al termine di una lunga e dura giornata di lavoro, insieme a Marqusart che si è gentilmente prestato ad aiutare anche noi.

 

Clicca sulla foto per vedere la galleria:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.